Peaky Blinders – stagione 5: analisi e spiegazione del finale
Analisi e spiegazione del finale della stagione 5 di Peaky Blinders, la serie britannica BBC ideata da Steven Knight e con protagonista Cillian Murphy.
La quinta stagione di Peaky Blinders è, per diversi motivi, la più importante e la più attesa dell’intera serie.
Peaky Blinders – Stagione 5: recensione della serie TV
Anticipata e accompagnata da molte notizie riguardo il futuro della famiglia Shelby sul piccolo schermo, questa stagione, oltre a confermare gli standard qualitativi delle precedenti, aveva anche il compito di rispondere a diversi quesiti sorti soprattutto dopo le parole dell’autore della serie, Steven Knight. Il quale ha confermato che il nuovo ciclo narrativo della sua creatura l’avrebbe portata fino alla settima stagione, in una descrizione della vita della famiglia Shelby a cavallo delle due Guerre Mondiali, e a un ipotetico film per il cinema, come è successo di recente con un’altra serie inglese di successo come Downton Abbey.
A conferma di quanto Knight “ci abbia preso gusto” a scrivere dell’universo di Peaky Blinders c’è già la notizia dell’inizio delle riprese per la sesta stagione (sono uscite di recente indiscrezioni riguardo uno spostamento del cast in quel di Manchester) e che il materiale per il finale della storia sia già nella mente dell’autore britannico.
Peaky Blinders: la storia vera che ha ispirato la serie TV
Come si comporta quindi questa quinta stagione? Risponde a tutti i quesiti? Mette d’accordo i fan? Riesce a mantenere viva una serie che in quattro stagioni ha avuto sempre un percorso in crescendo? Facciamo ordine.
Peaky Blinders – stagione 5: “Perché nessuno ascolta?“
Come un mantra, Tommy Shelby (Cillian Murphy) continua a ripetere fin dal primo episodio “Perché nessuno mi ascolta?“.
Prima all’indirizzo di Michael (Finn Cole), poi in riferimento ai comportamenti di Arthur (Paul Anderson), poi ancora verso la moglie Lizzie (Natasha O’Keefe) e via dicendo. Se tutti facessero come il capofamiglia comanda, la crisi a cui sta andando incontro l’impero degli Shelby non sarebbe che un lontano presagio.
Purtroppo, come spesso capita, anche in questo la soluzione è nel problema e Tommy non può fare altro che prendere atto che la sua posizione, da sempre riconosciuta e rispettata, stia ora scricchiolando e che, forse, un tavolo da gioco importante, come quello della politica, ha finito con il risucchiare la maggior parte delle sue energie e della sua autorità.
Cosa fare dunque? La specialità della casa: si elabora un piano.
Stanco della vicinanza forzata di Oswald Mosley (Sam Caflin) e del leader dei Billy Boys, Jimmy McCavern (Brian Gleeson) e mosso da un qualche nuovo senso di giustizia, Tommy decide di affrettare i tempi e di mettere subito in atto un piano per uccidere entrambi e prendere il controllo del nuovo partito fascista che sta per sorgere, in modo tale da poterlo controllare e stroncare sul nascere.
Peaky Blinders: l’evoluzione della serie fino alla quinta stagione
Per questo decide di radunare il più in fretta possibile tutti i membri della famiglia nel locale di Birmigham, casa storica dei Peaky Blinders, e illustrare il piano che chiuderà la crisi e aprirà le porte per un nuovo futuro. Tommy ha deciso di far uccidere Mosley dal suo vecchio compagno d’armi Barney, fatto uscire dal manicomio nella puntata precedente, un cecchino infallibile, ma rimasto traumatizzato dall’esperienza in Francia. L’assassinio dovrà avvenire durante il comizio che si terrà da lì a pochi giorni e al quale parteciperanno tutti i membri più importanti del nuovo partito politico. Sul palco, con Mosley morto e Thomas a reggergli il capo, avverrà il passaggio di consegne ufficiale, alla luce del sole e senza possibilità di sospetti e ambiguità. Purtroppo però altri eventi sono ormai in movimento da tempo e Michael, il nuovo che avanza, propone a Tommy di mettersi da parte per lasciare a lui lo scettro di capofamiglia, confermando così anche i sospetti del cugino e rompendo definitivamente l’unità familiare. Questo evento porta Polly (Helen McCrory) ad abbandonare il suo ruolo al fianco di Thomas e Arthur a esternare tutto il suo malessere e la sua insofferenza verso una vita che per lui non ha più niente.
Ma il piano deve andare avanti e Tommy non può perdere la sua posizione. Michael viene bandito dalla famiglia, le disposizioni ultime vengono date e sulla scena torna il redivivo Alfie Solomons (Tom Hardy), capo della famiglia criminale ebrea di Londra, sopravvissuto allo scontro a fuoco proprio con il capo dei Peaky Blinders, dal cui nuovo incontro scaturisce una rinsaldata collaborazione per fare in modo che la serata del partito fascista abbia l’esito desiderato.
Tutto è pronto: le pedine sono ai loro posti, la mossa vincente è in attuazione. Ma a questo punto torna il famoso mantra ripetuto dal primo episodio. Arthur incontra suo fratello minore Finn, intento nella sua nuova mansione di allibratore sulle partite di calcio, intimandogli di non condividere le informazioni della famiglia con il suo compare Billy Grade. Ma Finn, ultimo della lista, non ascolterà. Al resto penserà Billy.
Il piano salta, alcuni membri della famiglia vengono uccisi e Thomas, per la prima volta nella serie, fallirà.
Peaky Blinders: cosa succederà nella stagione 6?
Da qui parte l’ultimo capitolo dell’epopea di Peaky Blinders.
Un finale incandescente, per certi versi inaspettato, e sicuramente inedito per come ci ha abituato Knight. L’infallibile Tommy sbaglia il colpo, il suo avversario rimane in piedi, il peso della storia si abbatte prepotentemente sulla testa degli Shelby e, per la prima volta, la famiglia non si risolleva nel finale di stagione. A questo si somma lo stato mentale del capofamiglia, sempre vacillante e ora apparentemente compromesso dall’esito sfortunato della sua mossa; piegato da sensi di colpa, frustrazioni, consapevolezze oscure e demoni un tempo quietati e ora più forti che mai. Un interessante percorso per un personaggio già molto solido e potente, ma che non smette mai evolversi e cambiare, mostrando una complessità umana profonda e struggente.
Ci lascia con una fitta nebbia Peaky Blinders, da cui esce il suo protagonista in preda alla disperazione e pronto, nuovamente, a farla finita una volta per tutte. Dei presupposti che, visto il nuovo vento gelido che guida la penna di Knight, potrebbero portare a dei risvolti e a degli scenari inaspettati, dando a una serie con una sua forte poetica e impronta narrativa, la brillantezza per regalarci una fase finale inattesa e ricca di colpi di scena.
Il resto lo può fare il fascino che la serie si è conquistata sul campo, capace di attirare attori come Tom Hardy, Adrien Brody e, almeno stando alle dichiarazioni, Brad Pitt, il quale ha pubblicamente esternato il suo gradimento a un’eventuale partecipazione allo show.
Insomma, una stagione, quella appena conclusa, che può cambiare le carte in tavola, un preludio gustoso a quella che può essere la pagina conclusiva dell’epopea della famiglia gangster di Birmingham. Staremo a vedere.
Ricordiamo che dopo la completa messa in onda della BBC, la quinta stagione di Peaky Blinders è arrivata su Netflix il 4 ottobre 2019, dove la trovate completa di tutti e 6 gli episodi.