Rick and Morty: la stagione 6… e tutto quello che c’è da sapere sulla serie cult di Netflix
I nuovi episodi dello show creato da Roiland e Harmond dovevano arrivare in streaming a settembre, ma l'attesa sembra ancora lunga...
Rick And Morty è una serie animata arrivata alla sesta stagione e creata da Justin Roiland e Dan Harmon per Adult Swim (programma contenitore statunitense nelle ore notturne su Cartoon Network). In Italia è distribuita da Netflix: sulla piattaforma streaming sono disponibili gli episodi delle cinque stagioni in attesa dei nuovi.
Rick And Morty: la trama della serie animata
Rick è uno scienziato che vive da sua figlia Beth, cardiochirurga per cavalli. Dalla creazione di stupefacenti e a tratti inutili gadget hi-tech passa a pericolose avventure transdimensionali insieme ai nipoti Morty e Summer. La quinta stagione si era conclusa con un Morty malvagio proveniente da un’altra dimensione fuggito in un portale d’oro verso una destinazione sconosciuta.
Quando arriva la sesta stagione?
Rick and Morty si è guadagnato negli anni un pubblico di appassionati che hanno reso Rick And Morty un fenomeno di culto: per questi motivi, la sesta stagione era attesa con trepidazione, e Netflix avrebbe dovuto rilasciarla quasi in contemporanea con la messa in onda oltreoceano, ovvero il 5 settembre.
Così non è stato: e le modalità di comunicazione sono state anche abbastanza bizzarre, in quanto il cambio data è stato annunciato con un commento sotto il trailer italiano, senza che Netflix annunciasse nulla sui propri canali social.
“Per colpa di vari pianeti sfogo e ritardi nella tv interdimensionale, Rick And Morty arriverà in Italia il 1 dicembre – ma con 6 episodi in una volta sola e si, persino Morty, purtroppo”: non manca l’ironia, ma purtroppo toccherà quindi aspettare un bel po’.
Per quanto riguarda la conclusione della serie, le notizie sono invece migliori: confermate i 70 episodi (dalla quarta stagione) commissionati da Adult Swim prima della conclusione, che permetteranno alla serie di arrivare fino al 2026 senza contare poi la possibilità di nuovi accordi da ora fino ad allora.
Rick and Morty: Nichilismo da ridere
“Nessuno appartiene a nessun luogo, tutti moriranno: vieni a vedere la tv”.
C’è una frase che racchiude un’anima nichilista più esemplificativa e potente di questa? Non deve destare meraviglia però pensare che viene da una serie tv d’animazione, visto che negli ultimi anni proprio da questo calderone ribollente vengono alcune delle cose più rappresentative della nostra attualità più drammatica (su tutti, gli onnipresenti Simpson e i vari figli più o meno spuri, come I Griffin), con spirito libertario e politicamente scorretto.
Senza pensare poi che, come ha detto qualcuno, la comicità è dramma più tempo: Rick And Morty è, a oggi, uno dei serial della televisione contemporanea più incisivi in generale, che nonostante i sei anni passati dalla sua ideazione non ha perso smalto e neanche voglia di stupire e trasformarsi, ruotando liberamente su sé stessa.
Il mood può essere definito da fantahorror cosmico, nel momento in cui inanella centinaia di citazione prese saltellando qua e là dai filoni sci-fi e fantasy noti e meno noti (ma d’altronde non poteva che essere così, visto che inizialmente era proprio una parodia del Ritorno Al Futuro zemeckisiano, disegnata da Justin per il festival dei cortometraggi di Channel 101; e addirittura Christopher Lloyd pare debba interpretare Rick in un film live action ancora misterioso…).
La messa in scena sembra partire dalle ben note e consolidate regole delle sit-com, con una commedia casalinga composta da episodi autoconclusivi: ma è fin dalle prime stagioni che lo show di Roiland e Harmond si diverte a sparigliare le carte in una sorta di caos ordinato che segue l’ombra del personaggio protagonista, Rick, genio alcolista e depresso.
Un serial sovversivo
Rick And Morty è e si conferma una storia parzialmente serializzata che segue una trama orizzontale a lunghissima percorrenza, mentre usa sapientemente il canone (universi paralleli, varchi dimensionali, razze extraterrestri) senza perdere mai la consapevolezza della propria esistenza metatelevisiva: la composizione degli episodi si rifà ad un prodotto eccessivo, complesso, stratificato, eppure straordinariamente immediato ad una prima visione che sa avvinghiare lo spettatore invischiandolo in un telaio narrativo affascinante.
Che si costruisce intorno ad un nucleo con un gigantesco potenziale sovversivo, pulsante di innesti metaletterari, inno a quel caos ordinato di cui sopra. La citazione, nonché la rotazione repentina e stupefacente tra generi e toni diversi, sono ingredienti fondanti di una creazione nella quale gli autori mettono l’infinito come oggetto della narrazione. Senza oltretutto dimenticare il peso specifico dato ai personaggi, schizzati sulla tavola da disegno e disarticolati nella loro stolida malinconia, nel loro nichilismo, nella loro filosofia esistenziale che si racchiude in quella frase letta all’inizio. Se niente serve a niente, per dirla con Pirandello, si può fare di tutto, senza regole o costrizioni.
Rick And Morty è un piccolo pamphlet sulla depressione e sul caos che ne deriva, con un tocco geniale d’artista nella rivisitazione, fusione ed estremizzazione delle tematiche visitate.
Dopo 6 stagioni, e 60 episodi (superato il giro di boa della quinta stagione, visto che nelle intenzioni Adult Swim ha dato via libera e commissionato episodi fino ad una decima), la coerenza interna e la mitologia non solo non abbassano la guardia ma anzi alzano sempre più l’asticella di un orizzonte che si fa libero e anarchico da ogni punto di vista.