Romulus come Il Trono di Spade, ecco le somiglianze tra i personaggi
La serie originale Sky di Matteo Rovere sulle origini di Roma tra storia e leggenda ha molti punti in comune con la serie HBO Il Trono di Spade. Attenzione: questo articolo contiene SPOILER di Romulus e de Il Trono di Spade.
Un trono, quello della futura Roma, tre giovani in lotta con un destino avverso, trenta re assetati di potere: la serie Romulus, dal 6 novembre su Sky e in streaming su Now Tv, racconta le vicende della fondazione della città che più di altre è permeata dal mito, dalla leggenda. Ne Il Primo re di Matteo Rovere si raccontava la celebre storia dei gemelli Romolo e Remo che nel sangue fondarono Roma ma con Romulus il regista immagina e racconta cosa potrebbe essere successo nell’VIII secolo a.C. prima che i fratelli allevati da una lupa secondo la leggenda dessero inizio al mito.
Ci sono trenta popoli, un solo re, Numitor, che presto viene spodestato, la sete di potere e di conquista, il culto degli dei, creature misteriose e crudeli che vivono nei boschi, templi e sacerdotesse che prevedono il futuro e tre giovani che devono guadagnarsi con il sangue e il sudore quello che è a loro destinato.
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È inevitabile che il pensiero vada dritto alla serie cult Il Trono di Spade, giunta a conclusione dopo 8 stagioni nel 2019, che racconta di un mondo immaginario in perenne guerra per la conquista dell’agognato Trono di Spade da parte di tutte le più potenti famiglie dei Sette Regni in un crudele, sanguinario e contorto gioco di potere. Un mondo immaginario che richiama alla mente la realtà, la storia dell’umanità fatta di guerre, conquiste, sovrani malvagi interessati solo alla ricchezza e al controllo del proprio regno e alla espugnazione di nuove terre.
“Abbiamo ricostruito insieme ad archeologi, storici e latinisti un mondo basato sulle fonti, ma anche magico, un mondo nel quale il divino, e quindi l’ignoto, lo sconosciuto, hanno un posto centrale, così come era per gli uomini del tempo”- ha spiegato Matteo Rovere, creatore, regista e produttore di Romulus – “Il tentativo ultimo è quello di immedesimarci nella loro visione delle cose, per poterci staccare dal divano volando in un universo lontano secoli, ma fatto di persone come noi, con i loro dubbi, sentimenti, tormenti. Persone che abitavano luoghi a loro sconosciuti, con confini ignoti, e densi di credenze arcaiche”.
In Romulus i giochi di potere in un mondo arcaico e selvaggio, le dinamiche, i protagonisti di queste vicende mitiche, le uccisioni brutali, i tradimenti tra familiari, le morti improvvise di personaggi ritenuti principali, le scene di sesso esplicite e le battaglie sanguinarie richiamano alla memoria la serie tratta dai romanzi di George R. R. Martin: Yemos, Ilia, Wiros, Gala, Amulius e gli altri sembrano avere, con le dovute distanze, gli stessi obiettivi, lo stesso “fuoco” e destino di Jon Snow e compagni. Vediamoli insieme.
Romulus – Ilia (Marianna Fontana) e Arya Stark
Sin da piccola rinchiusa nel tempio di Vesta dove serve la dea feconda della quale è sacerdotessa, Ilia è anche una giovane donna appassionata che ama segretamente Enitos, nipote del re Numitor, destinato insieme al fratello Yemos al trono per guidare i trenta popoli della Lega Latina. Quando Enitos viene ucciso in un attentato per mano del padre di Ilia, Amulius fratello di Numitor, che prende così il potere, la colpa verrà fatta ricadere sul fratello Yemos. Da quel momento in poi per Ilia, accecata dalla rabbia e dal dolore, l’obiettivo della sua vita sarà vendicare la morte dell’amato, così, spento il fuoco di Vesta che ha servito inutilmente, Ilia dà la sua vita al dio della guerra: Marte.
Ilia, forte e caparbia tra uomini abituati a sottomettere le donne, sembra possedere lo stesso furore di Arya Stark (Maisie Williams), figlia di Ned Stark e Catelyn Tully, che sin da piccola rifiuta il destino riservato alle ragazze del suo rango prediligendo le armi e i duelli. Infatti il padre le assegnerà un maestro di scherma che le insegnerà il combattimento chiamato “danza dell’acqua”. Quando vediamo Ilia allenarsi con il suo “maestro”, custode del fuoco di Marte, non possiamo non rivedere anche Arya volteggiare con la sua spada. Le due sono accomunate anche dalla stessa ossessione: Arya per otto stagioni medita vendetta verso i Lannister che le hanno sterminato mezza famiglia, mentre Ilia non avrà pace fino a quando non ucciderà Yemos che lei crede responsabile della morte di Enitos.
I loro combattimenti dimostrano tutta la sofferenza per un destino avverso che ha strappato loro quello che avevano di più caro. Entrambe per raggiungere il loro obiettivo decidono di sottoporsi a un faticoso e doloroso addestramento per diventare delle vere e invincibili guerriere guadagnandosi la protezione di due divinità: Ilia del dio Marte, Arya del Dio dai Mille Volti. Quest’ultima porterà in parte a termine la sua vendetta diventando “Nessuno”, cosa accadrà, invece, a Ilia? Riuscirà ad avere giustizia?
Romulus – Yemos (Andrea Arcangeli) e Jon Snow
Yemos è il legittimo erede al trono dei regni della Lega Latina insieme all’amato fratello gemello Enitos (Giovanni Buselli): due ragazzi buoni, giusti, con un forte senso del dovere, dell’onore e della giustizia. I re perfetti per governare Alba e gli altri regni dopo l’esilio del nonno Numitor, ma le trame del malvagio zio Amulius, assetato di potere, porteranno all’uccisione di Enitos, mentre Yemos riuscirà a scappare per i boschi dove dovrà affrontare tante, difficili prove per sopravvivere e combattere e riavere quello che gli spetta per sangue: il trono. Si trova così a essere prima schiavizzato dai Luperci, un gruppo di ragazzi che nei boschi per un rito di iniziazione devono sopravvivere alla minaccia della temibile dea Rumia, e poi ad essere catturato dal misterioso popolo dei Ruminales insieme a Wiros (Francesco di Napoli), uno schiavo, orfano e senza destino, che diventerà per Yemos quasi un fratello.
Yemos nel corso delle puntate somiglia sempre di più all’amatissimo Jon Snow (Kit Harington), per anni considerato semplicemente il figlio bastardo di Ned Stark, in realtà si scoprirà essere Aegon Targaryen, figlio di Lyanna Stark e di Rhaegar Targaryen, legittimo erede al Trono di Spade. Yemos e Jon Snow condividono un destino avverso che li allontana dai loro cari e dalla felicità e da ciò che spetta loro di diritto: si battono con onore e tante avversità sembrano atterrarli ma non perdono la loro umanità. Di Jon Snow conosciamo il triste destino che nel finale di stagione, dopo tante battaglie e anche una resurrezione, lo vede mandato in esilio nonostante il suo agire per il bene dei Sette Regni. Per quello di Yemos dovremo aspettare: riuscirà a riconquistare il suo trono?
Romulus – Amulius (Sergio Romano) e Gala (Ivana Lotito) come Jamie e Cersei Lannister
È la coppia più crudele di Romulus: Amulius fratello del re Numitor per anni all’ombra del potere decide, appoggiato dalla sensuale e calcolatrice moglie Gala, dopo l’esilio del re, che il trono gli spetta di diritto e programma di uccidere i due legittimi eredi, i nipoti Yemos e Enitos. Yemos riesce a scappare e viene accusato pubblicamente da Amulius di essere un fratricida prendendo così il potere: vicende che omaggiano, tra l’altro, le tragedie shakespeariane, da Amleto a Macbeth.
Amulius e Gala, responsabili della morte del grande amore della loro unica figlia Ilia, oltre a ricordare molti personaggi delle opere dello scrittore inglese, sembrano la versione protoromana dei malvagi Lannister che in otto stagioni de Il Trono di Spade hanno seminato morte, distruzione e disperazione andando contro ogni principio morale, senza pietà verso nessuno, causando, anche se indirettamente, la morte della propria discendenza. Una casata incarnata perfettamente nel personaggio di Cersei Lannister che, dopo vari intrighi e soluzioni “esplosive”, alla fine della sesta stagione si autoincorona regina dei Sette Regni ma è costretta a vivere con il dolore insopportabile per la morte di tutti i suoi figli avuti dal legame incestuoso con il fratello Jaime. Amulius e Gala hanno la stessa disumanità, guidati dai più bassi istinti umani e dalla sete implacabile di potere, lontani anni luce dalle qualità che dovrebbero avere dei sovrani giusti. Spetterà anche a loro la tragica fine riservata ai Lannister?
Romulus – I Ruminales e gli Estranei
Sono i misteriosi e inquietanti abitanti del bosco che venerano la Dea Rumia temuta invece dai trenta popoli perché considerata malvagia e implacabile. La natura di questi personaggi non è chiara, sembra avere qualcosa di sovrannaturale e divino e alla fine del quarto episodio Yemos e Wiros cadono loro prigionieri. I Ruminales da questi pochi elementi richiamano alla memoria i temibili Estranei de Il Trono di Spade e in particolare la loro Dea Rumia l’inquietante Re della Notte che per diverse stagioni viene menzionato come una sorta di leggenda prima di mostrarsi come reale e quasi invincibile come sembra essere Rumia. Anche i Ruminales vogliono il controllo sul regno? Sono loro i veri cattivi da contrastare in Romulus o per loro ci sarà un risvolto diverso rispetto agli Estranei di George R. R. Martin?