Star Trek: Discovery – Stagione 2: la spiegazione del finale
Con il suo esplosivo finale, la seconda stagione di Star Trek: Discovery ha reinventato non solo se stessa ma l'intero franchise Star Trek: la spiegazione in dettaglio del finale di stagione.
Con Un dolore così dolce si è conclusa la seconda stagione di Star Trek: Discovery focalizzata sulla battaglia della Flotta Stellare contro una intelligenza artificiale chiamata Controllo infiltratasi nell’organizzazione di spionaggio denominata Sezione 31. Alla fine di un episodio pieno d’azione, il prequel tv prodotto da CBS e online su Netflix, ha concluso la sua seconda stagione reinventandosi completamente e portando avanti la propria timeline oltre novecento anni nel futuro.
ATTENZIONE SPOILER sulla seconda stagione della serie tv
Star Trek: Discovery la spiegazione del finale della seconda stagione
La storia principale di Star Trek: Discovery 2 ha visto l’equipaggio dell’astronave, sotto il comando del capitano Christopher Pike, cnel tentativo di impedire a Controllo di spazzare via tutta la vita senziente della galassia. Ciò ha comportato la risoluzione di due misteri concatenati: l’identità dell’Angelo Rosso che viaggiava nel tempo (che si è rivelata essere poi la madre di Michael, la dottoressa Gabrielle Burnham) e le reali motivazioni dietro ai sette segnali rossi lanciati nello spazio. Durante tutta la stagione, Controllo ha preso la forma del Capitano Leland della Sezione 31 cercando di acquisire 100.000 anni di dati che la Discovery ha ottenuto da una sfera morente. Controllo aveva bisogno di questi dati per evolversi in modo completo e diventare quindi una forma veramente senziente prima di annientare tutti gli esseri della galassia conosciuta. Nella prima parte del doppio finale si stagione di Star Trek: Discovery, la protagonista Michael intraprende un piano disperato per trasportare la U.S.S. Discovery nel futuro e salvare i dati dalla caccia di Controllo. Alla fine, l’intero equipaggio della nave si è unito alla sua eroina nel 32esimo secolo, nel futuro.
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Tutto è culminato in una battaglia finale contro Controllo e l’intera flotta della Sezione 31 condotta dalle due navi della Flotta Stellare Discovery ed Enterprise. Il devastante conflitto interstellare ha visto l’ammiraglio Katrina Cornwell sacrificare la propria vita per salvare l’Enterprise. Nonostante fossero in minoranza contro i droni di Controllo, gli eroi della Flotta Stellare ricevono presto l’aiuto di Ash Tyler con l’arrivo della flotta Klingon, guidata dal Gran Cancelliere L’Rell. Inoltre, la razza del Primo ufficiale Saru, i Kelpiani, che stavano pilotando le navi Ba’ul e guidati dalla sorella di Saru, Siranna, viene in soccorso per aiutare l’Enterprise e la Discovery a demolire la flotta nemica. E mentre tutto ciò accade nello spazio, l’Imperatore Georgiou combatte e sconfigge Leland a bordo della Discovery, distruggendo i nanobot dell’intelligenza artificiale all’interno di un cubo di contenimento di unità di spore.
Ma tutto è incentrato su Michael che porta la Discovery a quasi mille anni nel futuro. Ecco come ha funzionato il piano della protagonista e come Un dolore così dolce – Parte 2 ha alterato sia il futuro di Star Trek: Discovery sia del franchise di Star Trek stesso.
Michael Burnham è il secondo Angelo Rosso ad aver mandato i sette segnali nello spazio
L’iniziale piano di Michael per salvare la galassia dalle grinfie di Controllo prevedeva la costruzione di una nuova tuta per viaggiare nel tempo, diversa dall’originale realizzata da sua madre, Gabrielle, che la Discovery aveva ottenuto dalla Sezione 31. Grazie a questo piano, la protagonista diventa effettivamente il secondo Angelo Rosso dopo sua madre. Nel momento in cui, però, la donna è incapace di utilizzare il cristallo temporale per aprire un tunnel spaziale verso il futuro, il suo fratellastro Spock riceve un’illuminazione: lo scopo di Michael in quanto Angelo Rosso è quello di inviare i sette segnali nello spazio, proprio per consentire alla donna stessa di far funzionare il piano.
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Michael, effettivamente, fa un salto all’indietro nel tempo e comincia ad inviare i primi cinque segnali. Il primo avviene nel campo di asteroidi dove, nel primo episodio di Star Trek: Discovery 2, incontrano e portano in salvo l’ingegnere Jett Reno, personaggio determinante nell’ottenimento del cristallo del tempo completamente carico. Il secondo segnale viene inviato su Terralysium, che sarebbe diventato luogo sicuro. Il terzo sul pianeta natale di Saru, Kaminar, dove la liberazione dei Kelpiani dai Ba’ul avrebbe infine aiutato la Discovery e l’Enterprise a battere la flotta della Sezione 31. Il quarto segnale viene inviato a Boreth, in modo che il Capitano Pike potesse acquisire un cristallo temporale. Infine, il quinto segnale viene inviato a Xahea, pianeta governato dalla regina Me Hani Ika Hali Ka Po, amica di Sylvia Tilly, nonché unica donna della galassia a saper caricare il cristallo del tempo. Più tardi, Po ha capisce anche come disabilitare i droni della Sezione 31 durante la battaglia spaziale. Inoltre, i primi tre segnali di Michael mostrano che lei fosse in realtà l’Angelo Rosso e non sua madre: Michael, in queste tre occasioni, rivede se stessa.
Poiché la navetta di Spock risulta disabilitata e non potendo seguire Michael attraverso il tunnel temporale, i due fratelli si salutano con un addio straziante prima che il vulcaniano venga teletrasportato a bordo dell’Enterprise. Il sesto segnale che Michael invia è un faro che serve alla U.S.S. Discovery come rotta per il futuro. Il settimo ed ultimo segnale, si scopre alla fine, avviene a 124 anni nel futuro: Michael rispetta la promessa fatta a suo fratello Spock facendogli sapere di esser sana e salva da qualche parte nel tempo e nello spazio. A quel punto, il Vulcaniano è tornato, ben rasato e in uniforme, per servire come Ufficiale Scientifico a bordo della nave stellare Enterprise guidata dal capitano Pike.
La U.S.S. Discovery nel futuro
Già prima del finale di stagione di Star Trek: Discovery 2, alcuni fan avevano teorizzato che la nave e l’equipaggio sarebbero finiti in un futuro molto lontano. La logica di una mossa così drastica risulta effettivamente convincente: i dati messi a rischio dalla caccia di Controllo non permettono di essere cancellati e distrutti quindi l’unica soluzione è quella di trasportare via nel tempo l’intera nave spaziale. Michael capisce che è questo l’unico modo per salvare la situazione: è per questo che, alla fine, la Discovery viene mandata nel 32esimo secolo.
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Non facendo questo i rischi e le incongruenze sarebbero state due: anzitutto Controllo avrebbe preso possesso dei dati e si sarebbe evoluto diventando senziente, poi ci sarebbe stato conflitto con gli eventi della serie originale Star Trek che, fino ad oggi, non ha mai nominato la U.S.S. Discovery. Atterrando nel futuro, non solo è pronta per nuove avventure, ma rende canonica la sua presenza anche nel franchise Star Trek. Ora Discovery è parte del futuro.
Cosa accade all’equipaggio e alla nave nel 32° secolo?
Dopo aver compiuto il grande salto nel futuro, nel finale di Star Trek: Discovery, Michael e l’equipaggio non vengono più avvistati. Dovremmo quindi attendere la terza stagione, annunciata, per scoprire cosa è effettivamente accaduto alla crew intera. Possiamo ipotizzare che siano tutti sani e salvi su Terralysium e che Michael abbia ritrovato sua madre.
Tutto questo si collega perfettamente al corto Short Trek intitolato Calypso in cui una evoluta e vuota U.S.S. Discovery è abitata da un’identità artificiale femminile chiamata Zora. Questa accoglie e successivamente si innamora di un soldato salvato nello spazio. In questo cortometraggio la Discovery è una nave spaziale abbandonata, e pare da molto tempo. È quindi ipotizzabile che tutto l’equipaggio sia sceso dalla nave e l’abbia nascosta per questioni di sicurezza. Che l’equipaggio si rimetta alla ricerca della nave nella terza stagione di Star Trek: Discovery?
Perché nessuno parla della Discovery nell’universo di Star Trek
Il finale della seconda stagione di Star Trek: Discovery spiega finalmente per quale motivo non si era mai sentito parlare della U.S.S. Discovery ne tantomeno avevamo mai avuto menzione di Michael Burnham. Dopo aver distrutto Controllo, l’Enterprise torna sulla Terra per effettuare delle riparazioni. Al Comando della Flotta Stellare a San Francisco, il Capitano Pike, Spock, Numero Uno e Ash Tyler mentono durante il colloquio con il Comando della Flotta mantenendo una uniforme storia di copertura concordata precedentemente con la Discovery stessa: la nave e l’intero equipaggio sono stati distrutti nella battaglia. Il Comando della Flotta Stellare accetta questa versione degli eventi e rende Tyler nuovo Comandante della Sezione 31, con il mandato di reinventare completamente l’organizzazione spionistica. Forse preparando il terreno per un eventuale spin-off tv della Sezione 31?
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Inoltre, Spock riesce a convincere il Comando della Flotta Stellare a non fare mai menzione di Michael Burnham e della Discovery in futuro. Con questo espediente ecco spiegato perché non avevamo conoscenza della sorella di Spock, ne della nave spaziale protagonista di questa serie tv. A completare il tutto, vediamo anche i genitori adottivi di Michael, Amanda Grayson e l’ambasciatore Sarek, accettare di non pronunciare mai più in futuro il nome della ragazza in pubblico, proteggendola. Spock fa questo per mantenere sua sorella e il suo equipaggio al sicuro, così come per impedire a chiunque di prender coscienza dei cristalli temporali Klingon evitando, quindi, di modificare la linea del tempo portando in scena un altro Angelo Rosso. Ma questo spiega anche perché importanti ufficiali della Flotta Stellare come i Capitani Kirk e Picard non abbiano mai sentito parlare di Michael Burnham.
Il futuro di Star Trek: Discovery è ormai…scoperto
Ora che la U.S.S. Discovery ha compiuto il balzo nel trentaduesimo secolo, finalmente potremmo vedere anche noi il futuro più lontano. I progressi si sono essenzialmente fermati con Star Trek: Nemesis e l’unica cosa che i fan realmente conoscono è che questo accadde quando Romulus venne distrutta e questo ha portato alla creazione della timeline utilizzata da J.J. Abrams per il suo universo cinematografico. L’imminente serie con protagonista Jean-Luc Picard sarà ambientata nel 24° secolo, proprio dopo gli eventi di Romulus. Star Trek: Discovery, al contrario, ha scavalcato secoli oltre quel punto.
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Star Trek: Discovery ora è pronta a mantenere la promessa del titolo: scoperta. Tutto è completamente aperto per essere scoperto. Ci sono infinite possibilità e infinite domande a cui rispondere in futuro. Ad esempio, com’è la galassia nel 32° secolo? Esistono ancora la Flotta Stellare e la Federazione dei Pianeti Uniti? Ci sono ancora i Klingon, i Cardassiani, i Ferengi, i Bajoriani o anche i Borg? Siamo pronti a scoprirlo.