Tenebre e ossa 3 ci sarà? Le ipotesi sul futuro della serie dopo gli eventi finali della stagione 2

Dal 16 marzo è disponibile su Netflix la seconda stagione di Tenebre e ossa, la fortunata ed entusiasmante serie fantasy tratta dai romanzi di Leigh Bardugo. Lo show ha saputo conquistare il cuore del pubblico e il favore della critica, inserendosi di petto tra i prodotti più visualizzati della piattaforma. La storia del Gryshaverse è arrivata però ad un punto di svolta dopo aver attinto completamente dalla trilogia della scrittrice. Le fonti, adesso, si restringono alla dilogia spin-off incentrata su Nikolai Lantsov.

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Netflix non ha ancora annunciato né la terza stagione e men che meno dei possibili spin-off. Come sempre saranno i numeri a decidere, in quanto agenti del fato di qualsiasi serie. È ad essi che ci si affida per comprendere quanto investire in un prodotto o meno. Molto spesso il favore di pubblico e critica a nulla sono serviti nel salvare dalla cancellazione molte storie. I costi non devono mai superare gli incassi, questo è il mercato. Tuttavia, le potenzialità di Tenebre e ossa sono molteplici. Dopo il cliffhanger della seconda stagione è chiaro come ci sia un progetto rivolto al futuro.

Da quel che abbiamo potuto riscontrare, soprattutto dal materiale ancora inutilizzato, è che in futuro la serie potrebbe intraprendere varie strade. Difatti, alcuni risvolti centrali all’interno nei romanzi sono stato bypassati dallo show, ma non è detta l’ultima parola. Come sappiamo un adattamento televisivo non deve per forza seguire in modo pedissequo la fonte madre e prendersi così svariate libertà. Ed è per questo che pensiamo che in una possibile terza stagione gli ideatori attingeranno dalla Dilogia di Nikolai (Il re delle cicatrici e La legge dei lupi) mescolandola ad eventi della Trilogia dei Grysha. Ma entriamo nei particolari.

Tenebre e ossa, come si è conclusa la seconda stagione? [Spoiler]

Come dicevamo, la seconda stagione di Tenebre e ossa si è discostata ampiamente da quanto raccontato nei romanzi. Dalla presenza dei Sei di corvi, la differente storyline di Nikolai e il futuro di Alina e Mal. Partiamo proprio da qui, ossia dagli accadimenti dell’ottavo e ultimo episodio. Il giovane tracciatore sacrifica la propria per donare alla protagonista i poteri dell’uccello di fuoco. Questi permette ad Alina di distruggere la faglia e infine sconfiggere il potente Kirigan. Ravka può così riscostruire il regno dai ruderi della guerra civile e ritornare ad una parvenza di pace.

Tuttavia, il pericolo è sempre dietro l’angolo e la guerra con Fjerda è ormai alle porte. Mal decide di intraprendere – su suggerimento di Nikolai – la carriera di corsaro a bordo della nave del principe di cui assume anche l’alias: Sturmhond. Il ragazzo si allontana dalla sua amata, così da comprendere la sincerità dei propri sentimenti dopo aver scoperto di essere un amplificatore. Alina, invece, rimane al fianco di Nikolai, fresco di incoronazione come nuovo sovrano del regno. Durante la cerimonia, però, i presenti vengono assaliti da una grysha fjerdiana, potenziata da una nuova e potente droga. L’evocaluce attacca la donna uccidendola, ma invece di utilizzare il potere della luce dalle sue mani fuoriesce una lama d’ombra.

La camera indugia sul viso visibilmente soddisfatto. Il finale sembra farci intendere che Alina sia stata corrotta dal potere e stia pagando ora il prezzo dell’utilizzo del merzost dopo aver salvato Mal. Nei romanzi, però, tali accadimenti non avvengono. Alina, dopo aver attinto dal Mal/terzo amplificatore perde i poteri che vengono invece assorbiti dalla gente comune. I nuovi evocaluce distruggono la faglia, mentre la ragazza finge la propria morte per potersi ritirare in compagnia del suo vero amore, Mal. I due si sposano e ricostruiscono l’orfanotrofio di Kerazim, accogliendo i vari orfani di Ravka. Inoltre, nel romanzo Assedio e tempesta la giovane usava il merzost contro Kirigan mutandone per sempre l’aspetto: i capelli le diventano bianchi e fragili.

I collegamenti con la Dilogia di Nikolai

Come abbiamo visto, serie TV e libri abbracciano percorsi totalmente differenti, ma non vuol dire che non si possano rincontrare. Quello della seconda stagione di Tenebre e ossa è un finale aperto, rivolto al futuro. Lo dimostra il nuovo caso dei Sei di corvi incentrato sulla nuova droga e quindi collegato agli eventi di palazzo. Anche le ultime rivelazioni su Nikolai sembrano collegarsi a quanto narrato nei romanzi a lui dedicati. Qui il re deve fare i conti con la “maledizione” inflittagli da Kirigan, che lo ha infettato con l’oscurità del proprio potere. Nella trilogia grysha Nikolai si trasformava in un mostro assetato di sangue, con tanto di ali e zanne.

Lo show non ci ha mostrato tale evento, ma proprio nel finale vediamo la corruzione di Nikolai che, davanti allo specchio, vede riflesso non sé stesso ma bensì un nichevo’ya. Tale scoperta unisce serie e romanzi, nel quale il re dovrà lottare con la propria condizione anche dopo la sconfitta di Kirigan, viaggiando in compagnia della fidata Zoya e alleandosi nuovamente con Kaz Brekker & co. Insomma, di carne sul fuoco sembra essercene ancora abbastanza per nuove stagioni e, forse, possibili spin-off.

Ma quale potrebbe essere la storia? A nostro avviso gli ideatori di Tenebre e ossa attingeranno soprattutto dai romanzi Il re delle cicatrici e La legge dei lupi, in quanto gli unici a non esser stati toccati, andando però ad inserire alcuni dei passaggi letterali descritti sopra e riguardanti Mal ed Alina. Nel particolare, ci riferiamo al loro ricongiungimento ed esilio. Come sappiamo Kirigan negli ultimi romanzi ritorna in vita e verrà seguito da una folta gamma di accoliti, tra i quali anche dei santi ritenuti scomparsi. Il darkling potrebbe tornare come villain della serie, insieme ai fjerdiani.

La trama di una possibile terza stagione di Tenebre e ossa

Riassumendo, il finale apre diverse storyline comunque collegate tra loro. Mal, Tolya e Tamar Kir-Bataar e Inej sembrano andare a caccia di navi schiaviste, sicuramente di Fjerda. I sei di corvi indagano sulla nuova droga, la stessa utilizzata per attaccare il regno di Ravka. Una terza stagione di Tenebre e ossa potrebbe veder coinvolti Nikolai e Alina alle prese con una possibile guerra contro il nord, mentre entrambi lottano con la propria condizione. Le altre due storyline potrebbero invece viaggiare separate, per poi unirsi in una possibile battaglia finale contro Fjerda.

Sarebbe una scelta saggia non presentare ancora il ritorno di Kirigan, e mostrarlo magari soltanto nel finale o in una scena post-credit collegata alla quarta stagione. È anche probabile che Alina, a un certo punto, utilizzi al massimo i propri poteri, o nella lotta contro il nord o un redivivo Darkling. Questo potrebbe portarla a perdere i poteri e a cambiare colore dei capelli esattamente come nel romanzo. Mal scopre che sì, Alina è l’amore della sua vita e tutti vissero felici e contenti.

Per quanto riguarda i Sei di corvi la serie potrebbe narrare quanto scritto in La legge dei lupi, toccando ancora una volta il regno di Shu Han. Non solo, la serie andrebbe mostrare anche l’interesse amoroso tra Nikolai e Zoya e il ruolo centrale di quest’ultima per il futuro di Ravka. La Grysha prende infatti le redini del regno in assenza del re. Come dicevamo, le vie sono molteplici.

I fan dei romanzi ambientati nel Gryshaverse non devono rassegnarsi, perché Tenebre e ossa potrebbe portare sul piccolo schermo quegli avvenimenti che hanno sempre desiderato veder trasposti. Per gli appassionati è sempre importante non vedere intaccati alcuni punti cardine delle opere tanto amate. Gli ideatori di Tenebre e ossa e di conseguenza Netflix sono consci di tutto ciò e non si faranno di certo sfuggire l’occasione di un ampio sfruttamento della saga. La mitologia creata da Leigh Bardugo permette un world building eccezionale e noi siamo sinceramente incuriositi da quale strada verrà intrapresa dalla serie.

Composta da otto episodi, la seconda stagione di Tenebre e ossa è disponibile interamente su Netflix dal 16 marzo.