The Boys 2: spiegazione del finale della serie Amazon
L'analisi del finale di The Boys 2 di Eric Kripke, coronamento di una stagione ricca di spunti che ha legittimato sotto tutti i punti di vista il successo della serie Amazon.
Ci sono quelle cose che piacciono sin da subito, perché c’è una trovata in particolare che le caratterizza, perché hanno un tormentone divertente, perché hanno un protagonista che conquista o quello che volete voi. Il rischio che corrono in quel caso è quello di adagiarsi: usare e riusare quell’ingrediente o quella formula e campare di rendita aggiungendo ogni tanto una spruzzatina di qualcos’altro.
E poi ci sono cose come The Boys di Erick Kripke. Che hanno trovato la formula giusta sin da subito, che hanno personaggi e tormentoni che fanno innamorare, ma che hanno anche la capacità di evolversi, rimanendo attuali e dimostrando di saper parlare di tanti argomenti, pur mantenendo il proprio linguaggio.
La seconda stagione della serie Amazon Prime era chiamata a questa prova più che ad ogni altra, perché non c’erano motivi particolari per credere che il terreno conquistato con la prima potesse andare perso. Certo era difficile aspettarsi che tutto ciò che è evoluzione avrebbe superato il resto. Le cose che piacciono sin da subito.
Il gigante e il bambino: la sconfitta del Patriota
Nel trionfo della scrittura del personaggio di Patriota, il bambino che gioca a fare il padre fino ad innamorarsene, ma che vuole solamente che qualcuno gli dica quanto il suo di pisellino sia grande e speciale, scopriamo una personalità drammatica, schiacciata da una condizione che lo vede avere i bisogni e le incertezze di un uomo, intrappolate nel corpo e nella figura di un Dio. C’è un coming out significativo in questo senso in una delle prime puntate della seconda stagione. Il finale di The Boys 2 lo lascia senza nessuna delle prime due cose e in balia dell’ultima, ancora più solo e schiacciato, tant’è che al suo pisellino deve pensare da solo.
Una dualità che trasmette in eredità al figlio, il quale porta a compimento con violenza inaudita un complesso edipico rovesciato, restituendo, in un certo senso, lo stesso destino del fumetto ad uno dei personaggi che ha cambiato il volto al Butcher della serie e la cui improvvisa scomparsa paradossalmente indica a quest’ultimo una via nuova per il suo proseguo. Il risveglio del gigante dormiente dentro il corpo del figlio del diavolo e dell’acqua santa eleva Billy al di sopra delle teste di tutti gli altri personaggi, in una straordinaria evoluzione finale, arrivata ali titoli di coda di una stagione in cui più di una volta l’inglese ha mostrato il suo lato più oscuro.
Coronamento straordinario del trittico familiare più coinvolgente del piccolo schermo, che ancora una volta compie appieno il suo compito di microcosmo disfunzionale, in cui virilità, psicoanalisi e affettività si incrociano e si scontrano, lasciando veramente poco in piedi intorno a sé. Ne risente anche un po’ il finale stesso, assolutamente anticlimatico nel ritmo narrativo, a primo impatto inaspettatamente, anche se un po’ tutta la stagione sacrifica diverse delle ottime tempistiche della prima, in nome di una evoluzione della scrittura a suo modo pazzesca. Lasciandoci con i Boys trionfatori e “legalizzati”, i cattivi a terra sia metaforicamente che letteralmente, una storia d’amore ritrovata e con un antieroe diventato più eroe che mai.
The Boys and The Girls
Il futuro è donna, il mondo è donna, lo spettacolo è donna, i supereroi sono donna, forse anche Eric Kripke vuole essere donna, fatto sta che The Boys 2 racconta l’attualità e ipotizza il nuovo e dunque è donna.
Nel corso della stagione la scrittura mostra un’eleganza straordinariamente contestualizzata nel linguaggio e nell’ironia pulp del prodotto, cominciando ad affrontare tematiche come emancipazione, terrorismo e vendetta, mentre affronta la cronaca spietata della decostruzione della supereroina tradizionale e del suo derivato moderno e ipotizza l’ascesa di un regime fascista in un Paese democratico. In tutto questo ha la capacità di parlare del lato oscuro della propaganda, della potenza dei media, di satira politica e di Freud. Meravigliosa la scelta di inserire questo virtuoso cammino in rosa nella stessa stagione in cui il suo contraltare in azzurro passa per una divertentissima caricatura delle Chiese, intese come collettivi, all’americana.
Starlight, Kimiko e Queen Maeve
Starlight domina la sua relazione con Hughie, spogliando il suo personaggio di tutte le caratteristiche da reginetta del ballo prom, candido fiore innocente macchiato di sangue. La celebrazione dello spirito anti sociale e anti americano è impersonato in Kimiko, la Femmina (della Specie), lo sguardo più glaciale e il sorriso più dolce della serie. Il riscatto degli oppressi dal potere che si intreccia con la redenzione e l’espiazione del peccato del silenzio, assordante anche in alta quota, talmente forte da coprire addirittura le urla di morte, lo troviamo in Queen Maeve.
Stormfront
E poi c’è Stormfront, il più bel cambio di sesso adottato nella trasposizione di un personaggio, ricco di mille significati e figlio diretto del cuore dissacrante della serie. Intorno a lei vengono fatte gravitare tutte le anime (oscure), intese nella rilettura del sogno americano, per poi affossarla all’improvviso, riscoprendola la donna meno evoluta e meno emancipata di tutte le altre, che “giustamente” la prendono a calci tutte insieme.
Il finale di stagione
Il finale di The Boys 2 sembra lasciarci con lei, carbonizzata e morente (anche se pare non finirà così, parola di Aya Cash), poco prima di un’altra esplosione cefalica, del capo della Chiesa della Collettività tra l’altro, altra metafora della potenza della donna sull’uomo? Domanda legittima perché scopriamo che colei, si colei, che l’ha causata, questa come tutte le altre, è Victoria Neuman, la deputata dal cuore democratico, anti super e anti Vought. Ennesima anima bianca che si rivela oscura, la più oscura di tutte, figuratevi se Kripke potesse risparmiare la parte innocente della politica americana. Probabile altra trasposizione con cambio di sesso, stavolta con riferimento a Vic Il Vice, il vice presidente al soldo della Vought America del fumetto, la candidata preferita dei cittadini e neo capo di Hughie nel finale di stagione. Se anche la minaccia è donna, cominciate a tremare.
The Boys 3 è attualmente in fase di scrittura e Kripke ha rivelato che il titolo del primo episodio sarà “Payback”. Le riprese invece inizieranno soltanto a inizio 2021, per cui l’uscita della premiere potrebbe avvenire nel 2022