The Intern: cosa aspettarsi dalla terza stagione della serie tv
Tornano le vicende di Constance nella nuova stagione di The Intern. Dove eravamo rimasti?
Torna sul piccolo schermo The Intern, l’irriverente serie a metà tra legal e commedia che vede protagonista una vittima di un errore giudiziario, sullo sfondo di una Francia provenzale tanto pittoresca quanto intricata nel suo stratificato modo di approcciarsi ai fatti che la scuotono. Constance è una donna di mezza età, sindaco del suo paese, forte del suo attaccamento alla terra da cui proviene, sia in senso materiale essendo discendente di contadini che in senso più patriottico. In seguito a una svista giudiziaria, la donna si trova dietro le sbarre, costretta suo malgrado a scontare una pena, forte di un rispetto delle istituzioni di cui fino a quel momento si era sempre fatta vanto, rimanendo vittima dello stesso sistema di cui è parte integrante. Alla conclusione della pena, alla soglia dei 50 anni, Constance si decide a fare qualcosa per fare in modo che in futuro non si ripetano simili errori e si iscrive a una delle migliori scuole di magistratura del Paese. La quotidianità le pone fin da subito davanti intricati casi e delitti da risolvere.
Torna su Fox Crime The Intern con la terza stagione e nuovi misteri per Constance
The Intern ha tutta la forza della commedia francese più sottile e delicata, salvo concentrarsi per buona parte della durata delle puntate sulla risoluzione dei casi, non sempre lineari. Quello che colpisce di più di una produzione come questa è l’inevitabile confronto con i grandi titoli della tradizione anglofona al cui cospetto la serie francese denota da un lato un budget più limitato, ma dall’altro lato un’attenzione nettamente maggiore per il dato umano. La storia di Constance è, prima di tutto una storia di riscatto mossa sì da una volontà di vendetta, ma soprattutto a guidare le sue azioni è la voglia di riscattare la stessa società civile di cui lei per lungo tempo è stata simbolo e parte integrante. La dimensione umana prende quindi il sopravvento e guadagna ampio spazio nelle brevi stagioni che caratterizzano la serie, riempiendo lo schermo insieme ai gialli da districare e dando una chiave di lettura sempre molto personale sui casi che si parano davanti alla protagonista.
Questo delicato poliziesco d’oltralpe ha riscosso fin da subito molto successo, soprattutto in patria, guadagnando nuovo pubblico con ogni puntata. Il carisma di Michèle Bernier si fa riconoscere fin da subito come il perno centrale intorno a cui ruotano le vicende, capace anche di dare un volto adatto alla crisi che la donna si trova ad affrontare che non è solo quello di un’ingiustizia legale ma anche di una donna di fronte ai cambiamenti di se stessa e della percezione che la società ha di lei. Già volto comico della tv francese e del cinema di Claude Lelouch, Michèle Bernier incarna lo spirito della serie e ne costituisce la quasi totalità. Questo è uno dei limiti che The Intern dimostra di avere, facendo combaciare quasi completamente il personaggio principale con la sua identità narrativa: la prospettiva su fatti e personaggi diventa così sempre univoca e a senso unico, votata alla difesa della dignità personale e dell’integrità sociale delle istituzioni. La neo studentessa, un po’ attempata, diventa in ogni caso l’emblema di una voglia di riscatto che, prima di tutto, è un tentativo di affermare gli ideali, personali e civici, che costituiscono le nostre convinzioni.