The Mandalorian 2 e l’ascesa di Ahsoka Tano, la Jedi ribelle
Personaggio inizialmente molto poco amato (anche a causa di un'errata caratterizzazione), Ahsoka Tano si è guadagnata in questi anni la fiducia del pubblico grazie al suo carattere anticonformista. Fino alla trionfale apparizione in The Mandalorian.
Impossibile ormai non cadere nella trappola dello spoiler parlando di The Mandalorian. Dopo alcuni episodi interlocutori e vagamente ripetitivi, a metà di questa seconda stagione si è entrati finalmente nel vivo: il Capitolo 13 (La Jedi) e il Capitolo 14 (La tragedia) hanno alzato ulteriormente la qualità del prodotto, gettando nella mischia prima Ahsoka Tano e poi l’amatissimo cacciatore di taglie Boba Fett. E promettendo tra le righe altre novità in vista del season finale previsto per il 18 dicembre. Novità probabilmente riguardanti anche la stessa Ahsoka, entrata subito nei cuori degli spettatori vecchi e nuovi.
Un risultato non scontato: Ahsoka Tano non è mai stato un personaggio molto amato dai fan di Star Wars, anche a causa di una iniziale errata caratterizzazione: nel cartoon The Clone Wars (2008) – a sua volta odiatissimo – la guerriera di razza togruta viene rappresentata seguendo lo stereotipo della adolescente dispettosa e pedante, incapace di badare a se stessa e di conseguenza regolarmente salvata da una figura adulta pronta a redarguirla per le sue leggerezze. Ma Ahsoka ne ha fatta di strada, accumulando una solida gavetta e ripresentandosi in The Mandalorian matura, decisamente più pragmatica ma sempre fedele ai suoi ideali.
Chi è Ahsoka Tano, la padawan di Anakin
Assegnata dal maestro Yoda ad un più che riluttante Anakin Skywalker, Ahsoka diventa padawan e viene messa subito alla prova: in The Clone Wars l’obiettivo è infatti quello di trovare e salvare il figlio di Jabba the Hutt, al tempo fondamentale per gli equilibri galattici. Difficile, come già anticipato, entrare in sintonia con lei, creata appositamente per avvicinare il target delle adolescenti. Missione non compiuta, ma la produzione non si arrenderà. Ahsoka viene riproposta sempre in versione animata nella serie tratta da The Clone Wars, in Star Wars Rebels e in Star Wars: Forces of Destiny. L’intento è quello di rendere il personaggio tridimensionale e sfaccettato, portatore sano di valori quali anticonformismo e indipendenza.
Ahsoka diventa, in modo piuttosto chiaro, l’alter ego di Anakin; o, per meglio dire, l’altra faccia di una medesima medaglia. Il loro rapporto si basa sui concetti di coraggio, astuzia e scaltrezza, qualità però spesso declinate in cocciutaggine e avventatezza. La rottura tra i due avverrà col definitivo passaggio di Anakin al Lato Oscuro, mentre Ahsoka resterà vittima di un complotto ordito dalla padawan Barriss Offee, che la accuserà ingiustamente di tradimento. Sarà proprio Anakin a salvarla, ma la frattura sarà ormai insanabile: la delusione nei confronti dell’Ordine Jedi porterà lei ad andarsene, portandola a coordinare le varie cellule da cui avrà origine l’Alleanza Ribelle, e lui a completare la sua trasformazione in Darth Vader, al servizio del mefistofelico Palpatine.
Rivedremo Ahsoka in The Mandalorian 2?
Nonostante fosse stata largamente preannunciata al termine della prima stagione, Ahsoka ha rappresentato uno dei colpi di scena più significativi di The Mandalorian. Soprattutto in virtù della sua poco omologata storia personale: in fondo la sua evoluzione e il suo percorso di emancipazione si sono sviluppati lontano dai 9 capitoli “ufficiali” della saga. Per il Mandaloriano Din Djarin, Ahsoka è quasi un personaggio mistico: è il primo Jedi che incontra in vita sua e, per quanto legato al pragmatismo tipico della sua cultura, resta affascinato dal suo modo di agire. Nell’episodio La Jedi, la ribelle togruta è sul pianeta Corvus, in guerra col crudele magistrato Morgan Elsbeth di Calodan, che ha torturato e soggiogato la gente della città.
Combatte da sola, come sempre animata dal suo spirito critico e dal suo intaccabile senso di moralità. Seguendo queste linee guida, rifiuterà di prendere sotto la sua ala protettrice Baby Yoda (che ora ha un nome: Grogu), spiegando che il suo attaccamento per Mando lo renderebbe troppo vulnerabile alla paura e al dolore. Ahsoka esce così di scena, ma vista la tragica svolta del Capitolo 14, è più che lecito immaginare che l’ex apprendista si rifaccia viva, al pari di molti altri comprimari e alleati del Mandaloriano. L’epilogo della stagione 2 della serie porterà inevitabilmente ad una nuova sanguinosa battaglia, ed è difficile che gli oppositori del redivivo Impero si privino del supporto della Jedi, non solo per le sue doti da combattente ma anche per le sue conoscenze e la sua saggezza.
Ahsoka Tano e le possibilità di uno spin-off
Considerando la volontà disneyana di ampliare “verso l’infinito e oltre” il franchise stellare, è più che lecito considerare l’eventualità che Ahsoka Tano trovi in un prossimo futuro molto spazio nel prosieguo della saga. Possiamo immaginare per lei persino una Star Wars Story, al pari di quelle dedicate a Rogue One e a Solo (che, tuttavia, non hanno portato ai risultati sperati in termini di incasso e visibilità). Forse, è bene continuare a tenere il personaggio lontano dal palcoscenico principale, sotto l’egida del suo creatore Dave Filoni e dello showrunner di The Mandalorian Jon Favreau.
Nella puntata che la vede protagonista, apprendiamo che Ahsoka era su Corvus per abbattere l’ammiraglio Elsbeth a causa del suo legame con il Grand’ammiraglio Thrawn, uno degli arcinemici della Jedi sopravvissuti alla caduta dell’Impero. Questo “gancio” potrebbe rivelarsi fondamentale non solo per raccontare gli eventi successivi a Star Wars Rebels, ma anche per continuare a seguire le avventure di Ahsoka, potenzialmente a caccia dell’oscuro alto ufficiale. Uno sviluppo valido sia per la terza stagione di The Mandalorian che per una – in questa fase, del tutto ipotetica – serie interamente dedicata ad Ahsoka. Uno spin-off che, arrivati a questo punto, sembra persino doveroso visto il successo ottenuto.