The Sticky: la sorprendente storia vera dietro alla serie TV Prime Video

Gli sceneggiatori di The Sticky si sono presi diverse libertà per rendere la storia più "accattivante".

La nuova serie comica di Amazon Prime Video, The Sticky, porta sullo schermo una vicenda a dir poco insolita: un furto multimilionario di sciroppo d’acero. Ispirata al celebre “Great Canadian Maple Syrup Heist”, uno dei crimini più singolari della storia agricola, la serie mescola realtà e finzione per raccontare una storia che spazia tra il comico e il drammatico. Ma qual è la vera storia dietro questa produzione? E come gli sceneggiatori hanno reinventato i fatti per renderli adatti al piccolo schermo?

The Sticky - cinematographe.it

Il grande furto dello sciroppo d’acero canadese

Tra il 2011 e il 2012, un gruppo di ladri in Québec organizzò un piano elaborato per sottrarre quasi 3.000 tonnellate di sciroppo d’acero dal valore di circa 18,7 milioni di dollari. Il furto avvenne in un magazzino della Fédération des producteurs acéricoles du Québec (FPAQ), l’organismo che regola il commercio di sciroppo nella provincia, dove il prodotto veniva stoccato in enormi barili metallici.

I criminali utilizzavano camion per trasportare i barili in una località isolata, dove sifonavano il prezioso liquido e riempivano i contenitori vuoti con acqua. Inizialmente, i barili venivano riportati nel magazzino, ma con il tempo i ladri si fecero più audaci e iniziarono a sottrarre direttamente il contenuto senza sostituirlo. Lo sciroppo rubato veniva poi trafficato in piccoli lotti e venduto a distributori ignari.

Il furto fu scoperto per caso durante un controllo di inventario nel 2012, quando un ispettore trovò un barile vuoto. L’indagine successiva, condotta dalla polizia provinciale del Québec, portò all’arresto di 26 persone, tra cui il capobanda Richard Vallière. Vallière fu condannato a otto anni di carcere e a pagare una multa di 9,4 milioni di dollari, mentre altri complici ricevettero pene simili.

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Da una storia vera alla serie tv The Sticky

The Sticky si ispira liberamente a questi eventi, ma gli sceneggiatori Brian Donovan e Ed Herro hanno deciso di reinventare la storia per adattarla al formato televisivo. In un’intervista, Donovan ha raccontato di aver scoperto il furto grazie a una conversazione casuale con un parente canadese durante una festa di Natale. Affascinato dall’assurdità della vicenda, ha iniziato a lavorare alla serie con Herro, scegliendo di privilegiare la commedia e l’azione rispetto alla cronaca nuda e cruda.

Uno dei cambiamenti più evidenti è il ritmo della rapina. Nella realtà, il crimine si è svolto in modo lento e metodico, richiedendo mesi di preparazione. Nella serie, invece, tutto accade nel giro di poche ore, aggiungendo tensione e comicità. Inoltre, i personaggi principali sono completamente inventati: Ruth Clarke (interpretata da Margo Martindale), una coltivatrice di sciroppo d’acero, diventa l’ideatrice del furto per salvare la sua fattoria dalla bancarotta. Con l’aiuto di una guardia di sicurezza, Remy Bouchard (Guillaume Cyr), e di un mafioso, Mike Byrne (Chris Diamantopoulos), Ruth mette in piedi un piano rocambolesco che coinvolge persino l’acqua di un lago.

Le differenze

Gli sceneggiatori di The Sticky si sono presi diverse libertà per rendere la storia più “accattivante”. Ad esempio, la serie si apre con il ritrovamento di un corpo umano in un barile di sciroppo, un dettaglio del tutto fittizio. Anche il personaggio di Remy è inventato: nella realtà, il furto fu facilitato da una persona che affittava parte del magazzino, ma il suo ruolo non è mai stato approfondito.

Un altro elemento romanzato è la rappresentazione della FPAQ. Nella serie, l’organizzazione viene mostrata come corrotta e guidata da interessi egoistici, creando un nemico perfetto per Ruth.

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