Da Travelers a Doctor Who: i viaggi nel tempo nelle serie tv
Da Doctor Who ad Outlander, passando per Travelers: quando il viaggio nel tempo è protagonista.
La terza stagione di Travelers è in arrivo su Netflix il prossimo 14 dicembre e il primo episodio vedrà il protagonista Eric McCormack alla regia. La serie è basata su un futuro non molto lontano in cui il declino dell’umanità è segnato e procede ad alta velocità verso il collasso: a cercare di porre rimedio agli errori umani ci sono però le coscienze di alcune guardie che vengono spedite indietro nel tempo per evitare il peggio, abitando di volta in volta i corpi di uomini in punto di morte in modo da intaccare il meno possibile il corso degli eventi. Se infatti esiste una regola imprescindibile per i viaggiatori temporali è proprio quella di non cambiare il corso della storia, che porterebbe a ulteriori problemi insondabili. Travelers è un classico esempio di come l’espediente narrativo del salto temporale venga utilizzato nella serialità; in questo caso si nota infatti come il viaggio nel tempo sia parte integrante della narrazione, ma rigorosamente funzionale alla risoluzione di un problema, uno strumento appannaggio di pochi, capaci di distinguere il giusto dallo sbagliato e impedire il tracollo della civiltà umana. Perché di fondo è spesso e volentieri questo il nucleo della storia, un’umanità che non si sa autoregolare, condannando il mondo al declino.
La terza stagione di Travelers arriva su Netflix il 14 Dicembre 2018
Travelers è un classico esempio di come l’espediente narrativo del salto temporale venga utilizzato nella serialità a stelle e strisce.
Non è certo la prima volta che questo panorama viene paventato in ambito seriale, soprattutto in quello statunitense. Sono molti gli esempi possibili a proposito dell’utilizzo di questo metodo risolutivo per prevenire irreparabili conflitti o incontrovertibili azzardi dell’uomo. Per citarne alcuni basti pensare a Timeless, basata anch’essa sulla necessità di viaggiare nel tempo per riallineare la storia con la convivenza umana: la serie ha avuto un percorso produttivo abbastanza combattuto ed è ora giunta alla seconda stagione, in onda su Fox. Stesso discorso si potrebbe fare per Outlander, serie a produzione mista Uk/Usa tratta dagli omonimi romanzi, che ha i viaggio nel tempo profondamente inseriti nel corso della sua narrazione (questa serie è arrivata alla quarta stagione, in onda su Fox). Altro esempio è Terra Nova, in cui ancora una volta si cerca di impedire il tracollo del mondo (in questo caso è durata solo una stagione, andata in onda in Italia su Fox). Ma si può anche pensare a 22.11.63 la serie con protagonista James Franco tratta dal romanzo di Stephen King (un’unica stagione di otto episodi andata in onda ancora su Fox).
Travelers utilizza i viaggi nel tempo in modo diverso da quanto avviene oltreoceano
In tutti questi casi il viaggio nel tempo è uno strumento a cui pochi eletti hanno accesso, riletto sempre in chiave drammatica per rimediare agli errori della civiltà e cambiare le conseguenze storiche, costituendo un panorama seriale in cui alle variazioni temporali sono legate le sorti delle vicende umane, assumendo un aspetto a dir poco apocalittico. Caso diverso è quello di altre serie, soprattutto britanniche, che invece sfruttano il viaggio nel tempo in senso comico, inserendolo nella diegesi come un dato di fatto, utile certamente a rimediare ai grandi errori umani, ma anche per risolvere peripezie personali, piccole in confronto al grande corso storico. Dal sempiterno Doctor Who alle singole puntate di Misfits (in una si cerca di intercettare addirittura Hitler prima che metta in atto il suo piano) la dimensione temporale e la sua flessibilità è spesso posta al servizio di singole condizioni umane. Si pensi anche a Dirk Gently in entrambe le sue versioni (la più recente è disponibile su Netflix) tratte dall’opera di Douglas Adams. In questo senso l’utilizzo dell’espediente del viaggio temporale è tendenzialmente coniugato in maniera diversa a seconda della produzione che la mette in scena e Travelers continua questa tradizione, nel segno di una visione degli spostamenti nello spazio-tempo in chiave mondiale e di prevenzione della distopia.