Tutta la luce che non vediamo: la serie Netflix è ispirata a una storia vera?
La nuova miniserie, ispirata dall'omonimo romanzo di Anthony Doerr, riporta effettivamente degli eventi storici realmente accaduti?
Tutta la luce che non vediamo (in lingua originale, All the Light We Cannot See) è la recente miniserie televisiva ideata da Shawn Levy (Stranger Things, The Adam Project) e Steven Knight (Peaky Blinders, Serenity – L’isola dell’inganno) con il primo che in particolare ha firmato la regia, mentre il secondo la sceneggiatura. In particolare si tratta di un prodotto Netflix che trae ispirazione dall’omonimo romanzo scritto da Anthony Doerr che ha vinto il Premio Pulitzer per la Letteratura 2015 (in Italia distribuito nel 2017).
Proprio per questo motivo è opportuno chiedersi effettivamente se Tutta la luce che non vediamo è ispirato ad una reale storia vera o se tutto quello che osserviamo all’interno dello show è frutto della finzione. L’opera, ad ogni modo, è prodotta da 21 Laps Entertainment, Pioneer Stilking Films con la produzione esecutiva di Steven Knight, Josh S. Barry, Dan Levine, Shawn Levy, mentre la serie è stata distribuita su Netflix il 2 novembre 2023.
Tutta la luce che non vediamo: la storia raccontata all’interno della serie
Tutta la luce che non vediamo racconta la storia di Marie-Laure (Aria Mia Loberti), una giovane ragazza francese cieca, e suo padre, Daniel LeBlanc (Mark Ruffalo), mentre fuggono dalla Parigi occupata mentre proteggono un prezioso diamante che non possono lasciare cadere nelle mani dei nazisti. Il padre e la figlia cercano rifugio nella casa di un parente a Saint-Malo, in particolare dallo zio Etienne (Hugh Jackman). L’uomo gioca un ruolo chiave nella trasmissione di trasmissioni radiofoniche segrete come parte dello sforzo di resistenza. Nel frattempo, Werner Pfennig (Louis Hofmann), un orfano tedesco e tecnico radiofonico, viene arruolato dai tedeschi per rintracciare Marie-Laure e le trasmissioni illegali. Quando Werner e Marie-Laurie si incrociano, i due condividono un legame speciale.
Proprio a proposito del destino e di questo incastro di eventi, Shawn Levy ha raccontato: “Ho sempre pensato che questo libro, e spero questa serie, sia questo costrutto di inesorabile intersezione di destini, che si stanno lentamente unendo. E adoro questa idea che stiamo insieme solo per meno di un’ora, ma è l’amore di una vita, in un certo senso, in un solo momento.”
Tutta la luce che non vediamo trae ispirazione da una storia vera?
Detto questo, arriviamo al punto fondamentale: Tutta la luce che non vediamo è quindi ispirata ad una storia vera? Purtroppo la risposta è no. La serie limitata, basata sul libro di Anthony Doerr, è un romanzo storico ambientato durante la seconda guerra mondiale. Sebbene Marie-Laure, Werner e gli altri personaggi non siano reali, l’autore ha utilizzato lo sfondo dell’assedio e della battaglia del 1944 per il controllo di Saint-Malo in Bretagna, in Francia, cosa realmente accaduta.
Sebbene la trama del libro si stesse sviluppando nella mente di Doerr da un decennio, lo scrittore ha trovato in particolare l’ispirazione per scrivere il romanzo durante un viaggio nella metropolitana di New York. Ha osservato un uomo che perdeva la connessione del cellulare in un tunnel, diventando improvvisamente molto turbato e agitato:
“E ricordo di aver pensato che non fosse giusto. Si sta dimenticando, e noi tutti dimentichiamo continuamente che miracolo sia portare in tasca questo piccolo ricevitore e trasmettitore che può parlare a persone in Australia, Madagascar o Thailandia.”
Che dire? Per quanto Tutta la luce che non vediamo non è effettivamente correlato a fatti realmente accaduti, appoggiandosi ad eventi che hanno segnato in maniera indelebile la nostra storia, comunque vibra di una potenza del tutto particolare che anche la serie televisiva Netflix ha provato a riprodurre.
Leggi anche Tutta la luce che non vediamo: teaser trailer e data d’uscita della miniserie Netflix con Mark Ruffalo