Un inganno di troppo: l’incredibile spiegazione del finale
Un inganno di troppo è la miniserie inglese che ha tenuto il fiato di tutta Italia sospeso, l'episodio finale lascia tutti a bocca aperta: la spiegazione dell'incredibile conclusione!
Un inganno di troppo è la miniserie inglese Netflix in otto episodi che ha sconvolto gli utenti della piattaforma; da giorni sui social non si parla di altro: lo show ha subito conquistato il plauso di pubblico e critica, guadagnandosi un meriatissimo posto nella top ten dei prodotti più guardati e il titolo di “miglior poliziesco dell’anno”.
Una storia intricata, misteriosa e ricca di colpi di scena colpisce lo spettatore al punto di tenerlo sull’orlo della poltrona ad ogni svincolo di trama, episodio o sequenza: davvero un thriller spettacolare. L’episodio finale ha lasciato tutti a bocca aperta con un twist incredibile, inaspettato e complesso da decifrare nelle sue mille sfaccettature.
La colpevolezza è un punto di vista
La firma dello sceneggiatore Harlan Coben è al centro della trama di Un inganno di troppo e il twist finale è in perfetta sintonia con la costruzione degli altri gialli del grande autore. Il colpevole, nelle opere di Coben, non è mai solo uno: la prospettiva opera un ruolo fondamentale per costruire la trama, definire la psicologia dei personaggi e riempire le parole di significati relativi, approfondendo il concetto di colpevolezza in tutte le sue sfaccettature e polisemie. Inoltre, gli otto episodi portano lentamente allo svolgimento e al dispiegamento di indizi, disseminati abilmente in tutto il percorso per poi trovare la loro perfetta conclusione nella puntata in cui tutti i nodi vengono al pettine.
Coben impone la sua idea di mistero con grazia, portando lo spettatore al twist finale con maestria e calma, scioccandolo senza lasciare sbavature o qualcosa lasciato al caso. Ogni minuzioso, preciso dettaglio è prezioso e importante per comprendere la genialità della narrazione. In pieno stile con la sua opera pregressa, Coben rivela che il colpevole dell’omicidio principale – in questo caso l’omicidio di Joe (Richard Armitage) – è la sua addolorata moglie, la protagonista Maya (Michelle Keegan). Gli omicidi a trovare la risoluzione sperata sono dunque due: quello di Claire, la sorella di Maya, e quello di Joe.
Ognuno dei protagonisti è colpevole di qualcosa, mosso dalla spietatezza di una furia omicida utilitaria a sangue freddo o dalla vendetta. Maya, Joe, ma anche l’intera famiglia Burkett, nascondono segreti oscuri e colpe ancestrali tramandate e imperdonabili che necessitano di essere purgate per dare spazio a nuova vita.
Un inganno di troppo: tutto parte dall’omicidio di Claire
La prima rivelazione offerta dalla conclusione di Un inganno di troppo è la missione di ricerca di Claire, sorella di Maya. Mentre Maya era in missione per lavoro, la giovane donna aveva iniziato ad indagare sulla industria farmaceutica dei Burkett, la facoltosa famiglia di Joe. Corey (Laurie Kynaston) era il braccio destro di Claire, aiutandola nella pericolosa ricerca della verità. Le scomode realtà venute fuori dall’indagine segreta mettono in luce un vero e proprio impero criminale: i medicinali creati dall’azienda causano dipendenza e sono altamente tossici, con una lunga serie di vittime lasciate sul cammino del successo. I risultati dei test sui farmaci sono stati falsificati con conseguenze tragiche per tantissime famiglie, ma nessun effetto giuridico sulla fedina penale sulla ricchissima famiglia Burkett.
Tra le vittime dell’impero criminale c’è anche il detective, Sami Kierce: così lo show spiega i suoi mal di testa, le paralisi, la amnesie. Andando avanti, la trama svela un gran segreto: Joe aveva scoperto l’operazione di ricerca di Claire e aveva deciso di eliminarla a sangue freddo. Lentamente, la narrazione apre ulteriori scorci sulla vita e le colpe di Joe: Joe aveva ucciso altre persone in passato. La sua mano assassina è dietro l’omicidio di Theo Mora, il ragazzo più brillante della sua università. Inoltre, l’uomo era anche responsabile della morte del suo stesso fratello, Andrew, presente al momento della morte di Theo e deciso a raccontare la verità. Joe Burkett, dunque, è un mostro capace di uccidere chiunque a sangue freddo. Lo conferma l’omicidio finale dell’uomo, quello del capitano Tommy Dark, unico testimone dell’ “incidente in barca” che ha richiesto la vita di Andrew. Dopo anni di silenzio pagato a caro prezzo dai Burkett, Joe investe Tommy con la macchina della moglie Maya lasciando tracce di sangue nel bagagliaio.
Maya viene a conoscenza della mostruosità del marito e decide di metterlo di fronte ad una scelta.
La scelta di Joe
Maya, lungi dall’essere la moglie addolorata proposta nei primi episodi, aveva in realtà scoperto la colpevolezza del marito Joe molto tempo prima. Una volta compresa la portata della cattiveria del suo compagno di vita, aveva deciso di metterlo davanti ad una scelta cruciale: aveva dunque proposto a Joe un incontro nel parco, per chiarire la questione. Prima dell’incontro, però, aveva scaricato entrambe le pistole contenute dalla cassaforte di casa. Nel momento in cui aveva svelato al marito di essere consapevole della sua consapevolezza, lui aveva negato per poi puntarle una pistola contro, pronto ad ucciderla. Così, Maya era giunta alla conclusione che Joe meritava solo una fine: la morte.
La scelta di Joe, dunque, porta alla scelta di Maya. Ma come fa dunque ad apparire sul baby monitor nella casa di Maya? Ecco la verità!
Il baby monitor e il sacrificio di Maya
Chi appare dunque sul baby monitor di Maya, non trattandosi di Joe? Si tratta di una tecnologia molto moderna, quella del deep fake. Il finto Joe è in realtà Luka, fidanzato di Izabella, babysitter che lavora in casa Burkett. Maya ha sostituito il suo viso con quello di Joe, prendendo i filmati del loro matrimonio come riferimento. Per allontanare i sospetti su di lei, al momento dello sparo Maya si era gettata a terra sporcandosi di sangue, fingendo una manovra di salvataggio sul marito. Le pistole, come si può immaginare, sono state pulite alla perfezione.
Maya, da parte sua, non è priva di colpe personali: le sue decisioni in missione erano state una contravvenzione agli ordini diretti che avevano provocato la morte di molti civili, ma avevano anche tenuto in vita i suoi soldati. Con una decisione finale guidata dal senso di colpa, Maya fa un passo conclusivo che lascia il pubblico a bocca aperta: invita la madre di Joe in casa sua, monta delle telecamere comandate da Corey, e la costringe a confessare tutte le colpe della famiglia Burkett. Il filmato, in live streaming, trasmette il confronto tra le donne, ma anche l’omicidio di Maya per mano di Neil, CEO dell’azienda. Tutti i nodi vengono al pettine. Il futuro, senza colpe, può offrire alla figlia di Maya e Joe, Lily, una vita pulita e libera.
La redenzione: cosa accade nel finale di Un inganno di troppo?
La scena conclusiva è un balzo in avanti, nel futuro, di circa 18 anni: Lily, ormai grande, diventa madre a sua volta. Il marito della zia Clare si è preso cura di lei nel tempo, crescendola al meglio insieme ai figli Abby e Daniel. In una fine che vuole guardare al futuro come un luogo luminoso e ricco di speranza, o come un cerchio familiare che si chiude, Lily chiama sua figlia Maya in onore della madre.