The Evil Within 2: le curiosità svelate dal game director John Jonas
The Evil Within 2 sarà disponibile a partire dal 13 Ottobre 2017: nel frattempo eccovi un interessante approfondimento con il game director John Jonas.
In The Evil Within 2 riprenderanno le avventure di Sebastian Castellanos, e gli appassionati ritroveranno diversi volti familiari. Il videogioco appartiene al genere del survival horror che affascina una larga fetta di pubblico proprio perché consente un confronto con alcune tra le paure più ancestrali del genere umano. Prima su tutte la paura della morte e la sopravvivenza ad ogni costo.
Game Director di The Evil Within 2 è John Jonas, che in una breve intervista parla del gioco, della paura e di molte altre cose interessanti e che vale la pena approfondire. The Evil Within 2 sarà disponibile a partire dal 13 Ottobre 2017.
Qual è stato il tuo primo incontro con la paura?
Ricordo che da piccolo uno dei miei amici mi fece vedere L’esorcista a un’età a cui probabilmente non avrei dovuto vederlo. Mi spaventò a morte, ma da lì nacque anche il mio
interesse per il genere horror. Provavo emozioni che mi facevano battere il cuore in gola. Crescendo, mi sono appassionato ai videogiochi del genere survival horror e l’unico posto in cui a casa mi era permesso di giocare era sul televisore del seminterrato, che era freddo e buio. Questo e il fatto che crescendo ho sviluppato una formidabile paura del buio sono il motivo per cui mi vengono ancora i brividi se penso a quando giocavo al primo Resident Evil o a Silent Hill. Da ragazzo avrei fatto l’esatto opposto di qualsiasi protagonista di un survival horror… sarei scappato via! Ora, da adulto, capisco che bisogna affrontare e superare le proprie paure. Sai cos’è veramente spaventoso? Lavorare per Shinji Mikami, l’inventore del survival horror!
Come spieghi l’ossessione nei tuoi giochi per le deformazioni della carne, particolarmente evidenti nella serie The Evil Within?
L’essenza dei giochi della serie The Evil Within finora sta nel fatto che si tratta di mondi creati dalla mente, che possono essere manipolati da chi li abita. Mi sono accorto che la manipolazione della carne e le immagini dei corpi fanno presa anche sulla maggior parte dei giocatori. Nonostante le deformazioni, è possibile riconoscere un nucleo di umanità, è possibile identificare quegli esseri come umani, anche se l’aspetto esteriore fa sorgere dei dubbi al riguardo. Quando vediamo un oggetto deforme, qualsiasi esso sia, per poterlo comprendere meglio la nostra mente è spinta a immaginarne la versione normale. Per questo, a volte, contemplando la deformità (della carne, in questo caso) l’osservatore può spingersi in angoli bui della propria mente popolati da presenze inquietanti. Ma forse detta così è troppo complicata… In parole povere: la deformità fa paura!!!
Come ti spieghi l’amore per la paura nell’intrattenimento?
Provare paura mentre si usufruisce di un prodotto d’intrattenimento ci consente di provare sensazioni estreme senza rischiare nulla. Probabilmente è questo il motivo per cui è così facile apprezzare dei buoni film horror. Ci si può rilassare sapendo che alla fine non siamo uno dei protagonisti della storia. I giochi con elementi horror fanno un ulteriore passo in avanti, perché in qualche modo consentono al giocatore di sperimentare un po’ più da vicino i rischi derivanti da una situazione spaventosa, in quanto è lui ad avere il controllo dei protagonisti.