Ridley Scott parla del sequel di Alien: Covenant e della nuova trilogia
Alien rimane uno dei migliori film di fantascienza/horror mai realizzati finora. Da lì è partito un franchise stratosferico e che ancora oggi, a distanza di 40 anni, continua a dare i suoi frutti. Alien di Ridley Scott ha segnato certamente la carriera di Sigourney Weaver. Anche se i tentativi di reclamare l’Alienverse non sono andati a buon fine, di certo Scott ha potuto contare su film quali Prometheus e ripone grandi speranze nel futuro Alien: Covenant.
Alien: Covenant inizia dopo gli avvenimenti narrati in Prometheus, in cui abbiamo visto la Dott.ssa Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e l’androide David (Michael Fassbender) rimanere da soli e dire di volersi dirigere verso un altro pianeta (che non è la Terra!).
Secondo quanto rivelato ultimamente da Ridley Scott sembrerebbe che Alien: Covenant non sia il sequel diretto del suddetto film. Nelle interviste rilasciata a Fandango il regista ha parlato di Alienverse come di un progetto ancora in corso, quindi dei suoi programmi inerenti un nuovo film dopo Alien: Covenant, seguito da una nuova trilogia di Alien, completamente nuova!
Per quanto riguarda Alien: Covenant, ecco quanto ha detto Scott:
“È sicuramente un film cruento e più intelligente. In esso si sollevano alcune domande molto interessanti circa la posizione e la possibilità dell’intelligenza artificiale contro la condizione umana, e attraversa nella zona dell’apartheid – un po’ come Roy Batty, che è stato trattato come un cittadino di seconda classe. La stessa cosa accade a David. L’idea era quella di creare un cittadino di seconda classe, anche se superiore a tutti. Quindi la cosa più naturale da fare alla fine di Prometheus è stata quella di farli rimanere soli (l’umana e l’androide) E [Alien: Coventant] inizierà a dare delle risposte sul chi e sul perché”.
David ed Elizabeth Shaw torneranno il Alien: Covenant? Ridley Scott ha confermato la loro presenza, ma ha anche detto che non sarà un ritorno tradizionale:
“Sì, in un certo senso. Non completamente. È parte integrante di quello che David farà in seguito”.
A seconda di come andrà Alien: Covenant Scott prevede almeno altri quattro film del suo “Alienverse”, ognuno dei quali sarà poi collegato con i film precedenti fino ad arrivare al film originale:
Pare inoltre che possa già esserci un potenziale titolo per i film… “Prometheus, Awakening, Covenant…”
Per ricapitolare, la trilogia di Prometheus includerà Covenant e Awakening, con una nuova trilogia che si svolge tra questa e il film originale di Alien.
Di questo se n’era parlato anche in passato con Damon Lindelof, quando un sequel del film di fantascienza era ancora in fase di pianificazione. L’obiettivo di Scott è stato quello di rispondere alle domande poste nel film Prometheus:
“Fin dall’inizio, stavo lavorando a un sequel. Io davvero non voglio incontrare Dio nel primo film. Voglio lasciare il finale aperto per [il personaggio di Noomi Rapace, la dottoressa Elizabeth Shaw] dicendo: ‘Io non voglio tornare da dove sono venuta. Voglio andare da dove sono venuti … mi piacerebbe esplorare dove diavolo [Dr. Shaw] va e cosa fa quando arriva, perché se è il paradiso, il paradiso non può essere ciò che si pensa che sia.
Il Paradiso ha la caratteristica di essere estremamente sinistro e minaccioso… so dove sta andando. So che per mantenere [David] vivo è essenziale che [Elizabeth] sia viva ed è essenziale che lei vada nel luogo dal quale provengono (gli ingegneri)”.
Paradise era un titolo provvisorio prima di optare per Prometheus, ma non si sa mai, c’è sempre la possibilità che Scott faccia un sequel:
“È interessante fare un sequel, perché questo lascia la porta aperta ad alcune domande enormi. La vera questione per me è – tanto più l’uomo fa delle scoperte nel campo della scienza e più tutto diventa più chiaro, ma siamo noi a non saper gestire le informazioni. E uno dei più grandi problemi del mondo è ciò che chiamiamo religione, che provoca più problemi di tutto il resto.
Pensate a quello che sta accadendo ora, tutti basati sulla semplice idea che un musulmano non può vivere al fianco di un cattolico, o un cattolico non può vivere accanto a un protestante… Se qualcuno ci guarda dall’alto vede come in alcuni momenti siamo totalmente fuori controllo […]. E si può dire, ‘Mandiamo giù un altro dei nostri per vedere se riesce a fermarli. Indovina un po? Lo crocifissero”.