47 Ronin: sulle orme del Tempio Sengakuji, custode delle tombe dei Samurai al centro del film con Keanu Reeves
Qual è la vera storia di 47 Ronin? La pellicola di Keanu Reeves si rifà a eventi realmente accaduti
Custode delle tombe dei Samurai, il Tempio Sengakuji è al centro del film 47 Ronin con Keanu Reeves protagonista. Il luogo fu costruito nel 1612, dallo shogun Tokugawa Ieyasu, per poter apprendere i principi del Buddhismo Soto, promosso dal monaco Dogen nel Giappone. Ogni anno, il 14 dicembre, ospita una cerimonia di commemorazione, volta a omaggiare l’evento del suicidio rituale (seppuku) dei 47 Ronin, celebrandone il rispetto dell’onore, la lealtà e il notevole coraggio.
47 Ronin: lealtà fino alla morte
Ci troviamo nel 1701, in un periodo dove le guerre si sono placate sotto lo shogunato Tokugawa. Questo periodo di calma apparente è in parte legato all’obbligo dei vari Daimyo di soggiornare ad Edo per buona parte dell’anno, lontani dalle proprie famiglie e dai propri possedimenti, così da scongiurare rivolte e assicurare la pace.
Tra questi, il signore di Aka (e dei 47 Ronin) Asano Nanori, per adeguarsi all’etichetta richiesta alla corte dello Shogun, venne posto sotto la guida di Kira Yoshinaka, cerimoniere di corte. Sebbene di rango superiore, Kira pretese una ricompensa in cambio.
Lo sdegnato “no” di Asano indusse Kira a trattarlo con disprezzo e sgarbo fino all’episodio che provocò la reazione del Daumyo, che cercò di uccidere il cerimoniere. Il colpo non andò a segno, ma l’affronto andava punito e, di conseguenza, il Signore di Aka fu costretto a commettere seppuku.
In seguito alla punizione estrema, i beni di Asano finirono requisiti ed ai Samurai al suo servizio venne dato l’ordine di dividersi, trasformandosi pertanto in Ronin, ovvero in Samurai senza padrone. 47 Ronin non accettarono il destino riservato al loro Daimyo e meditarono vendetta.
Per due anni si diedero alla vita sregolata, avviarono nuove attività, in modo da non insospettire Kira, che con il tempo chiese sempre meno protezione. Nell’inverno del 1703, i Ronin irruppero nella dimora di Kira e, una volta scovato, lo decapitarono. Dopodiché portarono la testa fino al Tempio Senkakuji, dinanzi alla tomba del Signore di Aka, finalmente vendicato.
Si discusse parecchio sulla sorte dei 47 Ronin ed infine si dispose che facessero seppuku, atto comune ed onorevole che solitamente i Samurai compivano alla morte del proprio padrone. Dimostrata una fedeltà senza pari, i Ronin vennero sepolti al Sengakuji con Nanori.