A Quiet Place: Giorno 1, Jeff Nichols spiega perché ha lasciato la regia del film
Il regista di The Bikeriders spiega le differenze creative con John Krasinski che lo hanno portato a lasciare la regia del prequel di A Quiet Place.
Manca veramente poco all’uscita di A Quiet Place: Giorno 1, prequel di A Quiet Place (2018) di John Krasinski. Scritto e diretto da Michael Sarnoski (Pig – Il piano di Rob), la pellicola è in arrivo nelle sale italiane il 26 giugno, con la distribuzione di Eagle Pictures.
Il film, che vede protagonisti Lupita Nyong’o e Joseph Quinn, originariamente doveva però avere un altro regista, Jeff Nichols – che attualmente è invece al cinema con il suo The Bikeriders (nelle sale dal 19 giugno). Il cineasta americano, impegnato nella promozione del suo film ha parlato brevemente della sua scelta di lasciare la produzione di A Quiet Place: Giorno 1 e il motivo che lo ha spinto a tale decisione.
A Quiet Place: Giorno 1, Jeff Nichols sull’abbandono della regia del film “non sarebbe mai stato il mio film”
A Quiet Place: Giorno 1 è il terzo capitolo della saga iniziata nel 2018 da John Krasinski. Il film prequel continuerà a esplorare la lotta dell’umanità contro l’invasione aliena, tornando indietro ai primi giorni del loro arrivo sulla Terra e della conseguente catastrofe. Inizialmente Jeff Nichols doveva scrivere e dirigere il il prequel seguendo un trattamento di Krasinski, ma differenze creative tra i due portò all’abbandono di Jeff Nichols e alla sua sostituzione da parte di Michael Sarnoski, che ha invece scritto la sceneggiatura insieme a Krasinski.
Nichols, in una recente intervista con The Wrap, ha spiegato come le differenze creative con Krasinski lo abbiano portato a lasciare il progetto, specificando che l’idea che “non sarebbe mai stato il mio film” lo abbi spinto ad abbandonare la direzione del film. Ecco le sue parole a riguardo: “[John Krasinski] era fan dei miei film e mi ha chiesto se volevo realizzare il prequel. Ai tempi la situazione era questa, i film erano molto belli, e mi piaceva quello che dicevano sul sacrificio e sulla famiglia. E sentivo che erano tematicamente in linea con alcune cose che ho fatto. Avevo anche sviluppato un’idea su come approcciare la storia in un modo che fosse a me vicino, e a lui era piaciuta. Pensavo che fosse un film che sarei stato in grado di realizzare. È difficile da dire questo senza sembrare pretenziosi, ma ho fatto abbastanza film nella mia carriera, e se faccio questo, deve essere il mio film. Ma la verità è che A Quiet Place sono i suoi film [di Krasinski]. Non riguarda il mio ego, ma il processo. Ad un certo punto ti rendi conto che non sarà mai il tuo film. E la cosa migliore e abbandonare e lasciare che qualcun altro lo faccia.“
Leggi anche Inside Out 2: svelate due emozioni eliminate dal film finale