Il rapper A$AP Rocky è stato assolto: la gioia della sentenza e il lungo abbraccio con Rihanna
Libertà, lacrime e un verdetto che ribalta tutto.
La giuria ha deciso: A$AP Rocky è innocente. Tre ore di attesa, poi la sentenza: assolto. Il processo, iniziato per una presunta sparatoria fuori da un hotel di Hollywood nel novembre 2021, si è chiuso con un’assoluzione che ha scatenato un boato in aula.
Se le cose fossero andate diversamente, avrebbe potuto trascorrere fino a 24 anni dietro le sbarre. Al centro della vicenda, uno scontro con Terell Ephron, un vecchio amico diventato rivale. La lite è esplosa fuori da un hotel di Hollywood, il 6 novembre 2021. Due spari, una versione dei fatti che non ha mai convinto del tutto, e un’aula di tribunale che per mesi ha seguito ogni dettaglio.
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Al momento della lettura della sentenza, A$AP Rocky è balzato dalla sedia, correndo verso Rihanna. Un abbraccio lungo, carico di emozione. Lei, sua compagna di lunga data e madre dei suoi due figli, lo ha stretto forte, mentre entrambi si lasciavano andare alle lacrime. Anche la madre e la sorella del rapper, presenti in aula, hanno condiviso quel momento di liberazione.
A$AP Rocky: la difesa e la scelta di rischiare
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Gli avvocati hanno puntato tutto sulla tesi che Rocky non avesse mai usato un’arma vera. Secondo la difesa, la pistola era un oggetto di scena, un accessorio che il rapper portava con sé dal set di un video musicale. I giurati non hanno ritenuto sufficienti le prove dell’accusa, e questo ha giocato a favore dell’assoluzione.
Rocky avrebbe potuto patteggiare, evitando un lungo processo e accettando una condanna più lieve, ma ha scelto di rischiare. “Sapevo di essere innocente”, ha dichiarato dopo il verdetto. “Grazie per avermi salvato la vita”, ha poi aggiunto, rivolgendosi ai giurati.
La reazione del pubblico è stata immediata. Le grida di gioia hanno riempito il tribunale, tra lacrime e applausi. Rihanna, che aveva seguito il processo con discrezione, ha abbracciato gli avvocati della difesa. In alcuni momenti chiave dell’udienza, aveva persino portato con sé i figli della coppia, RZA e Riot Rose, testimoniando quanto fosse coinvolta in questa battaglia legale.
Non è chiaro se il verdetto sia stato influenzato dall’ipotesi dell’arma scenica o dall’idea che il rapper abbia agito per autodifesa. Quello che conta, per lui e per chi lo ha sostenuto, è che questa storia si chiude qui. E che il futuro può finalmente ripartire.