Adam Driver risponde alle critiche ai suoi ruoli italiani: “Chi se ne frega?”
Adam Driver ha interpretato un personaggio italiano sia in House of Gucci che nel più recente Ferrari.
Adam Driver non ne può più dei giornalisti che gli chiedono perché ha scelto di interpretare, consecutivamente, due icone italiane.
L’attore, che ha interpretato il ruolo di Maurizio Gucci in House of Gucci di Ridley Scott e, più recentemente, Enzo Ferrari nel “biopic” di Michael Mann, durante il podcast Smartless ha spiegato che la scelta di interpretare due personaggi italiani così ravvicinati tra loro non è stata “strategica” o premeditata.
“Così tante persone si sono chieste: Quanti italiani interpreti? Penso che sia andata semplicemente così”, ha detto Adam Driver, sottolineando che, forse, qualcuno nel suo team di pubbliche relazioni avrebbe dovuto avvertirlo che durante il tour stampa per Ferrari lo avrebbero tartassato di domande su questa scelta di ruoli. “I tour stampa non sono luoghi in cui avvengono conversazioni profonde”, aggiunge l’attore.
Driver ha aggiunto che il suo casting è stato “il perfetto esempio su quanto non sia effettivamente strategico nel mio lavoro, non quanto dovrei”, ma è stato impossibile dire di no all’opportunità di lavorare con un regista come Mann (regista di film di film di culto come Heat, L’ultimo dei Mohicani, Collateral, Nemico pubblico e Miami Vice).
“Per me Ridley e Michael sono tra i migliori registi di sempre. Chi se ne frega se devo fare l’italiano? Sono basito da quanto spesso mi chiedono perché proprio due italiani. Sembra un concetto troppo difficile da superare. Che problema ha l’Italia? Voglio dire, non ha nulla a che vedere con l’Italia, anche se a me piace molto. Riguarda più Ridley Scott e Michael Mann e i progetti stessi. L’Italia non è la prima cosa che ho in mente”.
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