Al Pacino non ha dubbi: “Se ho avuto una carriera nel cinema, lo devo a Il Padrino”

Al Pacino, nel corso di un’intervista al New York Times, ha parlato a 360° gradi della sua esperienza ne Il Padrino

È il ruolo che gli ha aperto le porte di Hollywood e che lo ha lanciato verso una carriera straordinaria. Se oggi Al Pacino è uno degli attori più leggendari nella storia del cinema, lo deve principalmente al ruolo di Michael Corleone nella trilogia de Il Padrino. L’attore, nel corso di un’intervista al New York Times, ha ripercorso le gioie e i dolori che ha vissuto nell’interpretare principe ereditario della famiglia di mafia guidata da Don Vito Corleone. “Se sono qui oggi, è perché ho fatto Il Padrino. Per un attore è come vincere la lotteria“, ha dichiarato.

Il regista Francis Ford Coppola decise di affidargli il ruolo di Michael Corleone dopo averlo visto a Broadway, ma la Paramount era contraria vista la poca esperienza di Al Pacino all’epoca: “E’ difficile spiegare nel mondo di oggi chi ero allora e l’effetto fulmine che fu per me. Avevo fatto parecchia esperienza in teatro, ma il cinema era un mondo ancora sconosciuto per me. Fu come se all’improvviso venisse sollevato un velo e io fossi finito sotto gli occhi di tutti. Ovviamente c’erano altri nel film, ma Il Padrino mi diede una nuova identità con cui fu difficile fare i conti“.

Nell’edizione 1973 degli Oscar, Al Pacino venne nominato come migliore attore non protagonista, ma decise di non presenziare alla cerimonia. A distanza di 50 anni, l’attore ha svelato il motivo della sua assenza: “In quella fase della vita ero abbastanza ribelle. Altri facevano così. Non credo che De Niro sia andato, o George C. Scott, o Marlon, che addirittura diede indietro la sua statuetta. Si ribellavano a Hollywood. Avevo paura di andare. Ero giovane, anche più giovane della mia età. Poi c’entravano le droghe, penso che abbiano avuto molto a che fare con la situazione“.