Albedo: Eyes from Outer Space – recensione
Dopo aver fatto la sua comparsa su PC, Albedo è pronto a sbarcare sulle console di nuova generazione. Di cosa stiamo parlando? Ma di un prodotto tutto italiano che strizza l’occhio ai film di fantascienza degli anni ’80, un vero tripudio per gli occhi e le orecchie in quella che è davvero una piccola perla nel mare videoludico.
Albedo è un gioco complesso, difficile e sfidante. Più di una volta la tentazione di scaraventare via il controller andrà trattenuta con forza, e tuttavia è importante notare che la responsabilità non è del gioco, ma nostra: Albedo è infatti un puzzle game, una escape room in stile sci-fi in cui per passare di stanza in stanza occorrerà spremersi (e non poco) le meningi. La frustrazione del restare bloccati, quindi, nasce dalla nostra incapacità di interpretare correttamente gli indizi e di trovare la giusta soluzione alle situazioni che ci verranno poste davanti, in un crescendo di difficoltà sapientemente calibrato da una curva studiata alla perfezione.
Albedo: Eyes from Outer Space – un prodotto tutto italiano che strizza l’occhio ai film sci-fi degli anni ’80
La trama è piuttosto semplice: il protagonista vive all’interno di una base spaziale e, dopo una sonora sbronza, si addormenta soddisfatto. All’improvviso un’esplosione lo fa precipitare in uno sgabuzzino, con una qualche misteriosa creatura interessata a sfondare la porta per entrare e nessuna possibilità di scampo. Da qui il controllo passa al giocatore, che esplorando, cercando e combinando gli oggetti tra loro, dovrà trovare il modo per superare l’ostacolo e raggiungere la stanza successiva.
Le dinamiche, quindi, si rincorrono e ripetono e sono saltuariamente alternate a sessioni action in cui, sfortunatamente, il titolo perde di brillantezza. Se infatti la fase esplorativa e di risoluzione enigmi è curata alla perfezione, quando si passa ai metodi forti ci troviamo in situazioni caotiche in cui correre dappertutto, senza coperture, riversando valanghe di fuoco sui nemici sperando di avere la meglio. Il tutto ricorda un po’ Doom, ma senza un feedback dei colpi fisico, l’effetto è decisamente datato per un gioco di nuova generazione.
Il pregio maggiore, però, lo abbiamo dal punto di vista visivo: colori ultra-saturi, sporchi, con una filigrana che rende talvolta meno chiara l’analisi degli indizi, ma che ricorda in modo impressionante i film di fantascienza a basso budget. Il comparto sonoro non è da meno, con suoni masticati, striduli, posticci al punto giusto per un effetto immersivo totale.
Se avete amato la fantascienza di quegli anni e amate andare a caccia di easter egg e citazioni, Albedo è quel che fa al caso vostro. Il gioco è completabile in una decina di ore, ma c’è davvero molto da scoprire per sbloccare tutti gli obiettivi e individuare aree nascoste contenente altre citazioni a serie tv e film storici. Tra le citazioni, senza citare troppi dettagli per evitare spoiler, ci sono chicche che faranno saltare sulla sedia per la gioia: da Star Trek a Ritorno al Futuro a Ghostbuster.
Nel complesso davvero un ottimo lavoro.