Alien: Ridley Scott ammette di aver pensato che il franchise fosse morto

Ridley Scott, il regista dietro Alien, ha ammesso di aver inizialmente sottovalutato il potenziale futuro del franchise. Nonostante il successo clamoroso dei primi due film della saga, Scott ha rivelato di aver creduto erroneamente che il concetto del film fosse esaurito dopo l’uscita di Alien: Resurrection. Questa convinzione derivava dalla percezione che, dopo le prime quattro iterazioni del franchise, inclusi i lavori di registi come James Cameron, David Fincher e Jean-Pierre Jeunet, la serie avesse esaurito la sua forza innovativa.

Cosa pensava Ridley Scott di Alien?

“Pensavo che Alien avesse esaurito il suo potenziale. Quando abbiamo realizzato i primi film, eravamo io, Jim Cameron, David Fincher e Jean-Pierre Jeunet—eravamo in quattro. Avevamo esaurito le idee. Sembrava che il franchise fosse finito.”

Scott ha poi spiegato come, in un certo senso, abbia riscoperto il potenziale della serie Alien per caso. “Il successo del film è stato in gran parte dovuto alla qualità della creatura. Per un film che ruota attorno a una creatura, è essenziale avere il mostro giusto. Non può essere qualcosa di generico come ‘Il mostro della laguna nera’. Molte di queste creature non funzionano. Il trucco è trovare il mostro giusto e utilizzarlo in modo che, nella maggior parte dei casi, meno è meglio per creare tensione. È più facile realizzare un film pieno di sangue e violenza senza tensione, e questo è qualcosa che ho cercato di evitare.”

La riscoperta del potenziale di Alien è avvenuta in parte grazie alla collaborazione di Scott con Damon Lindelof, che ha portato alla creazione di Prometheus. Sebbene Prometheus e il suo seguito, Alien: Covenant, non abbiano soddisfatto completamente le aspettative sia della critica che del pubblico, hanno rappresentato tentativi significativi di esplorare nuovi aspetti del franchise.

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