Amedeo Nazzari e il doloroso appello della figlia Evelina Nazzari: “il timore che papà venga dimenticato è bruciante”
Amedeo Nazzari, attore di grande successo, scomparso 42 anni fa, e l'importanza del ricordo secondo la figlia Evelina Nazzari.
Amedeo Nazzari, nome d’arte di Amedeo Carlo Leone Buffa, prese il suo cognome dal nonno materno, adottando così il cognome della madre. Attore italiano di grande successo, scomparso il 5 novembre del 1979, ha iniziato a recitare in teatro nel 1927, all’età di 20 anni, abbandonati gli studi di ingegneria, e affinando così le proprie doti attoriali. Notato prima da Elsa Merlini e poi da Anna Magnani approdò definitivamente al cinema nel 1936 quando recitò in Cavalleria, ottenendo un immediato successo da parte del pubblico. Dopo Luciano Serra pilota Amedeo Nazzari era ormai un volto noto del grande schermo e le offerte di lavoro non mancarono. Di indole riservata ed estraneo allo star system che anche in quegli anni decretava alcune personalità come scomode, Nazzari interveniva spesso sui copioni dei film che avrebbe dovuto girare e, nel corso della sua carriera, rifiutò molte proposte, tra difficoltà di recitare in inglese, rispetto verso se stesso e verso il pubblico. Nonostante questo Nazzari fu interprete di pietre miliari del cinema italiano come Caravaggio, il pittore maledetto, La cena delle beffe, Il bandito, La figlia del capitano, Il lupo della Sila, Tormento, Chi è senza peccato, L’angelo bianco, Processo alla città, Proibito, e molti altri; da pellicole melodrammatiche a ruoli più impegnati, passando e iniziando anche con le commedie, rimase però quasi del tutto estraneo al celebre e fortunato filone della commedia all’italiana.
Il ricordo di Evelina del padre Amedeo Nazzari
L’ultimo periodo della sua carriera Amedeo Nazzari la passò principalmente in televisione tra trasposizioni televisive di due dei suoi film iconici, conducendo programmi tv e recitando nella miniserie La donna di cuori. La figlia Evelina Nazzari, attrice di teatro, con una carriera anche in televisione e alcune esperienze cinematografiche, ha spesso ricordato il padre definendo il timore che Amedeo venga dimenticato bruciante. “Non posso dire che mi abbia sorpreso” ha dichiarato durante un’intervista dell’ANSA. “Purtroppo non si fa molto per stimolare il ricordo, è un vizio italiano. Ma il timore che papà venga dimenticato è bruciante“. Tenero, autoironico, distante da quel mondo del cinema che obbligava alle pubbliche relazioni, a cene e feste con produttori, la personalità di Amedeo Nazzari viene raccontata da Evelina Nazzari, che compie un viaggio, da lei stessa definito doloroso, attraverso la straordinaria vita e carriera del padre nel libro biografico Amedeo Buffa in arte Nazzari, dedicato proprio alla memoria del grande attore. “Ricordo che quando mi portava a scuola, mi raccontava dei suoi esordi in palcoscenico, in un’epoca un po’ avventurosa, quando si cambiava spettacolo quasi tutte le sere” ha continuato Evelina Nazzari. “Una palestra pazzesca per un attore e la parte della sua carriera che lo aveva divertito di più“.