Antonello Fassari e l’angina pectoris: che cos’è e come si manifesta la malattia di cui soffriva l’attore
Rideva per mestiere, ma dentro portava ferite.
Antonello Fassari non ce l’ha fatta. È morto il 5 aprile a 72 anni, lasciando un vuoto profondo in chi lo ha conosciuto e amato, sullo schermo e fuori. Il suo volto – quello burbero e simpatico di Cesare ne I Cesaroni – era diventato familiare per milioni di italiani. Ma dietro il sorriso, da tempo, si nascondeva qualcosa di più.
Cos’è l’angina pectoris, la malattia che ha colpito Antonello Fassari

Già in passato Fassari aveva raccontato momenti difficili. Dopo la separazione dalla moglie Maria Fano, nel 2005, aveva affrontato un periodo duro, segnato da ansia e depressione. Lo aveva ammesso con onestà in un’intervista: “Le cure e le persone giuste mi hanno salvato”. Ma c’era anche altro. Un problema al cuore. Qualcosa che lui stesso descriveva così: “Era come se dentro ci fosse qualcosa che mordeva”.
Parlava dell’angina pectoris, una malattia seria. Niente da prendere alla leggera. È un dolore che prende il petto, che stringe, che brucia. A volte arriva dopo uno sforzo, a volte all’improvviso. E può anche svegliarti di notte. Non è un infarto, ma ci va vicino: è il cuore che soffre perché non arriva abbastanza sangue, abbastanza ossigeno. Chi la conosce lo sa: ci sono giorni buoni e giorni in cui senti di avere un peso addosso. Lui però non aveva mollato. Anzi. Era pronto a tornare sul set per la nuova stagione dei Cesaroni.

Claudio Amendola, amico di sempre, ha parlato con dolore: “Sapevamo che stava male, ma non eravamo preparati. Le sue condizioni sono peggiorate all’improvviso. Lo aspettavamo sul set, sperando che ce la facesse”.
Non ce l’ha fatta. E fa male. Perché Fassari era uno vero. Uno che, anche quando soffriva, non lo faceva pesare. E ora, quel silenzio fa un rumore fortissimo.
Leggi anche Tom Hanks: la figlia Elizabeth Anne rivela un’infanzia segnata da “violenza, privazione e confusione”