Antonio Capuano rischia la vita: dei ragazzi lo salvano in mare

Il regista napoletano, che ora sta bene, ha raccontato la brutta avventura al Mattino.

Antonio Capuano è un famoso regista, sceneggiatore, drammaturgo e scenografo italiano, uno dei cineasti più importanti della scuola partenopea, capace realmente di ispirare generazioni e generazioni di autori cinematografici, ricoprendo tra l’altro l’importante incarico di docente titolare della cattedra di Scenografia all’Accademia di belle arti di Napoli. L’esordio nel mondo del cinema risale al 1991 con il lungometraggio Vito e gli altri, un progetto sulla vita difficile dei bambini a Napoli, vincitore in particolare dell’ottava edizione della Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia. Nel corso del tempo, il film-maker da vita a pellicole come Pianese Nunzio, 14 anni a maggio (1996), I vesuviani (1997), Polvere di Napoli (1998), Luna rossa (2001), La guerra di Mario (2005).

Antonio Capuano è il maestro artistico di Paolo Sorrentino

Antonio Capuano - Cinematographe

Considerato il grande maestro di Paolo Sorrentino, che tra l’altro ha inserito Antonio Capuano all’interno di È stata la mano di Dio (dove è stato incarnato da Ciro Capano), il regista negli ultimi giorni se l’è vista molto brutta come riporta ANSA. Il cineasta, infatti, ha raccontato al Mattino che il 26 luglio, mentre stava facendo, come suo solito, qualche bracciata a Marechiaro, a Napoli, è stato travolto da alcune onde e ha rischiato di affogare. Per fortuna un gruppo di ragazzi lo ha salvato per tempo e la prognosi dell’ospedale è stata per fortuna tranquilla, ma pericolosa: acqua di mare nei polmoni. Di seguito le parole dello stesso Capuano.

“Sono stato travolto da un’onda. Sembrava una montagna. Non ho capito più niente. Le mie energie erano naufragate. I polmoni pieni di acqua di mare, mi hanno detto i medici in ospedale. Dopo, ho abbracciato e baciato quelli che mi hanno salvato. Ho già ripreso a tuffarmi. Quando ti senti padrone di una cosa è proprio allora che ti fotte. Questa regola vale sempre e specialmente in mare: pensavo che sarei stato in grado di affrontare quelle onde, invece no.”

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Fonte: ANSA