Aquaman: lo scontro principale del film sarà Shakespeariano
James Wan, regista di Aquaman, ha parlato di come lo scontro principale del film sarà simile a una classica storia Shakespeariana e, inoltre, si è soffermato anche sulle grandi capacità recitative di Jason Momoa.
Durante il CinemaCon che si è svolto questa settimana a Las Vegas, James Wan ha mostrato un nuovo filmato di Aquaman, parlando del conflitto “Shakespeariano” al centro della trama
La produzione di Aquaman è durata a lungo, così tanto che il materiale video è stato mostrato lo scorso anno al San Diego Comic Con. Con un film di tale portata, specialmente uno ambientato mondo sottomarino, ha senso il fatto che il regista James Wan e la Warner Bros. tengano la bocca chiusa finché il film non sarà nella forma perfetta.
Prima di tutto il regista ha voluto elogiare la performance di Jason Momoa:
“Una delle cose di cui le persone rimarranno sorprese è vedere che Jason Momoa non è solo un duro, ma un tipo carismatico, buffo, eccentrico e anche un potenziale protagonista romantico“.
Wan ha parlato con Entertainment Weekly dello scontro centrale della pellicola, che riguarda una particolare rivalità fraterna, quella tra Aquaman (Jason Momoa) e suo fratello Orm (Patrick Wilson), alias Ocean Master:
“Il principale antagonista del film è Orm, interpretato da Patrick Wilson, e Black Manta, interpretato da Yahya [Abdul-Mateen], è intrappolato in quel mondo insieme a loro. La vicenda e lo scontro principale del film, è quasi una vera storia Shakespeariana, che s’incentra sulla rivalità tra un fratello di un altro mondo e il fratello di un altro ancora. Si tratta di una semplice e tradizionale storia di antagonismo tra fratelli“.
Wan ha poi spiegato perché trova il conflitto del film così eccitante:
“Siamo abituati a quei film di supereroi dove la minaccia proviene da un’altra dimensione o da alieni di un altro universo, che arrivano sulla Terra cercando di distruggerla. Non abbiamo visto, però, alcun cinecomic in cui la minaccia principale proviene da un enorme civiltà, che si trova proprio sotto il nostro naso, nell’oceano… L’idea che possa esserci una massiccia civiltà che vive al di sotto di noi, che non conosciamo, è sia spaventoso che eccitante“.