Aquarius: il film con Sonia Braga conquista il boxoffice italiano
Sonia Braga conquista il boxoffice italiano: uscito il 15 dicembre in 13 copie, distribuito da Teodora Film, Aquarius di Kleber Mendonça Filho ha sfiorato nel primo weekend di programmazione i 45mila euro di incasso, imponendosi come la terza media copia della settimana, davanti ai “cinepanettoni” e dietro soltanto ai due blockbuster Rogue One e Miss Peregrine (“avvantaggiati” però, in molte sale, dal prezzo maggiorato del 3D).
Reso possibile anche dal sostegno entusiasta della stampa, dall’attenzione manifestata dal pubblico sui social network e dalla fiducia dell’esercizio più intelligente, questo risultato straordinario – e tanto più incoraggiante per un film autenticamente indipendente – conferma anche in Italia lo status di “film-evento” con cui Aquarius è stato salutato in tutto il mondo sin dalla presentazione in concorso al Festival di Cannes e poi alla sua uscita in Brasile, in Francia, negli Stati Uniti.
Il film di Kleber Mendonça Filho è un vero e proprio inno alla libertà, alla totale assenza di catene prima ancora che un film sull'(in)giustizia: la scelta di Clara, andando avanti con la narrazione, perde gradualmente di significato e razionalità, configurandosi solo come una presa di posizione perpetrata per non arrendersi al male, unico modo per affrontare un’esistenza sempre pronta a presentare il conto dei momenti felici vissuti e dei compromessi accettati.
Cedere è una possibilità non contemplabile per una donna che ha costruito la propria vita intorno alla capacità di resistere e andare avanti, portando con sé quanto di bello costruito con fatica, sacrificio ed un pizzico di egoismo, spesso necessario per raggiungere gli obiettivi più alti di ogni esistenza. Ecco allora che l’Aquarius diviene simbolo di isolamento e protezione dal mondo falso e corrotto che scorre dietro le sue pareti trasparenti, una realtà dalla quale Clara vuole essere libera di difendersi fino alla fine dei suoi giorni, contornata solo dagli affetti e dai piaceri che rendono gli anni che le restano degni di essere vissuti. CONTINUA A LEGGERE LA NOSTRA RECENSIONE