Avengers: Endgame – ecco perché la Sentinella della Libertà è viva
Ecco cosa hanno detto i registi di Avengers: Endgame sulla Sentinella della Libertà.
I Fratelli Russo, registi di Avengers: Endgame, hanno deciso di spiegarci perché Steve non ha fatto una brutta fine
In Avengers: Endgame Captain America sopravvive e non solo: ha anche il suo agognato happy ending, dal momento che si riunisce al suo perduto amore, Peggy Carter, e con ei passa una bella vita. Un finale splendido, certo, ma che a molti è sembrato un po’ strano perché fumettisticamente parlando, la Sentinella della Libertà di Chris Evans avrebbe probabilmente compiuto altre scelte e sarebbe stato decisamente meno “egoista”.
Però sappiamo che il duo alla regia ha deciso di uccidere Tony Stark e dare al pilastro del Marvel Cinematic Universe una fine eroica, una fine che ribalta completamente il personaggio (precedentemente descritto come egoista a livelli estremi), e lo fa crescere al punto da sacrificare la sua stessa vita per il bene dell’universo. Captain America vive e c’è una ragione dietro questa decisione: i fratelli Anthony e Joe Russo hanno pensato che fosse importante che l’altro pilastro dell’MCU dovesse rimanere in vita e avere un bel finale così da lasciare nei cuori dei fan la speranza. Ecco le loro parole:
Se uccidi un personaggio amato come [Tony], devi mantenere un po’ di speranza alla fine del film e l’unica persona che può darti quella speranza è l’altro pilastro. Se avessimo ucciso entrambi i protagonisti principali la gente sarebbe uscita dal cinema buttandosi in mezzo al traffico. Del resto l’intenzione non è distruggere le persone, ma sperare di raccontare una storia complessa in modo tale che faccia provare loro una varietà di emozioni.
Alla fine Steve Rogers passa il suo scudo a Sam Wilson, interpretato da Anthony Mackie e quindi, in buona sostanza, dice addio anche lui, ma in modo non tragico Ecco cosa ha detto lo sceneggiatore Christopher Markus:
È la natura del MCU. Non è che uno può reboottare immediatamente un personaggio e farlo apparire quindicenne quando tutti gli altri hanno più o meno la stessa età. I personaggi passano, l’universo cinematico deve invece continuare a svilupparsi.