Avengers: Endgame, ecco perché il record al botteghino potrebbe non venir mai battuto
L'industria del cinema è messa in ginocchio dal coronavirus. Quando si tornerà a parlare di record al box office?
Il coronavirus colpisce duramente l’industria cinematografica. Quando vedremo un altro record come Avengers: Endgame? Forse mai
È passato un anno da quando Avengers: Endgame ha debuttato nelle sale, il culmine di un decennio e oltre venti film nell’universo cinematografico Marvel. Il film è subito divenuto un enorme successo, battendo ogni record al box office e spodestando Avatar di James Cameron. È stato – ed è ancora grazie allo streaming e all’Home Video- un grande risultato e potrebbe non venir mai eguagliato per colpa, in parte, della pandemia da coronavirus.
Come gli studi e i sondaggi condotti sulla popolazione riportano, sarà difficile tornare alla normalità anche dopo che l’emergenza sarà passata e che sarà trovato un vaccino contro il COVID-19. I cinema sono chiusi da mesi, non si hanno notizie di quando potranno riaprire e i sondaggi portano alla luce un nuovo problema: la gente non si fida a tornare nelle sale. I cinema riapriranno, ma saranno vuoti? Questa crisi potrebbe inoltre essere la morte delle piccole sale indipendenti, per cui tra qualche mese potrebbero esserci molti meno cinema al mondo.
Coronavirus: uno storico spiega come il COVID-19 cambierà per sempre Hollywood
Hollywood dovrà cambiare approccio e anche il cinema stesso dovrà adattarsi. Gli studi potrebbero non essere più così disposti a fare film di grande budget come Endgame dopo il coronavirus. Il fatto è che un film di successo come quello degli Avengers è un motore che trascina altri film. Hollywood è una macchina ben oliata, ma che succede se manca uno degli ingranaggi principali, gli introiti? Gli studi cinematografici potrebbero far affidamento esclusivamente sulle produzioni più piccole, guadagnando profitti più modesti nell’attesa che l’industria cinematografica si risollevi dopo questo crollo. Film come Avengers: Endgame negli anni a venire potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio: o la salvezza per uno studio, oppure la sua rovina.