Avete riconosciuto questi occhi magnetici? È italiano, ha interpretato Lancillotto e ha ritrovato l’amore per la sua Ginevra dopo tantissimi anni
I tratti da "eroe americano" gli sono valse la consacrazione mondiale!
Per la sua prestanza fisica e i tratti da eroe valoroso, ha incarnato una bellezza maschile molto “americana”. Eppure, è italianissimo! Nato il 23 novembre 1941 a San Prospero Parmense, Franco Nero è figlio di un maresciallo dei carabinieri. Il primo regista internazionale a scoprirlo e scritturarlo è John Huston, che gli affida la parte di Abele nel kolossal La Bibbia (1965), cui seguirà la definitiva notorietà raggiunta con Un tranquillo posto di campagna (1968), primo di una serie di titoli da lui interpretati nel periodo in coppia con Vanessa Redgrave.
Franco Nero: la storia con Vanessa Redgrave meglio di un romanzo!
Dopo essersi conosciuti nel 1967, sul set del film Camelot, dove lei impersonava Ginevra e lui Lancillotto, Franco e Vanessa instaurano una celebre relazione sentimentale, dalla quale viene alla luce, il 16 settembre 1969 a Londra, il figlio Carlos Gabriel. Ma presto giunge la separazione.
Nel 1983 Franco Nero ha il secondogenito, Frank (riconosciuto a parecchi anni di distanza), artista, architetto, fotografo e attore noto con lo pseudonimo di Frank Nero Jr. o Frankie Nero. Il debutto del secondo figlio (di origini romane) avviene sotto la regia di Pupi Avati nel 1996 con la pellicola Festival e, tre anni più tardi, con Buck e il braccialetto magico di Tonino Ricci.
Dalla storia con l’afrocolombiana Mauricia Mena, per cui perde la testa durante le riprese di uno dei tanti lungometraggi a cui partecipa, Franco Nero ha, nel 1987, il terzogenito, Francesco. Il grande amore è, però, Vanessa Redgrave: negli anni Duemila si ritrovano dopo parecchi anni e il 31 dicembre 2006 si sposano, mantenendo inizialmente la segretezza.
Le vicende di cuore hanno spesso catturato l’attenzione della cronaca mondana. Tuttavia, Franco Nero vanta una carriera cinematografica di ottimo livello. Tra i titoli di maggiore spicco ricordiamo Il giovane Toscanini (1988) di Franco Zeffirelli, Diceria dell’untore (1990) di Beppe Cino, Fratelli e sorelle (1992) di Pupi Avati. Risale, infine, al 2011 il conferimento di una stella nella Italian Walk of Fame a Toronto, in Canada.