Avete visto la moglie di Claudio Amendola? È un’attrice molto affascinante, ha avuto una lunga relazione con Domenico Procacci ed è la madre di suo figlio
Ha vinto tre Nastri d'argento e partecipato a produzioni americane!
Lui romano, lei trentina. Claudio Amendola è sposato da 10 anni con la stessa compagna, il grande amore della sua vita, madre di suo figlio, Rocco, nato nel 1999. Anche lei lavora nel cinema e l’avrete già sentita di certo nominare. Si tratta di Francesca Neri, attrice e produttrice. Nata il 10 febbraio 1964, studia al Centro sperimentale di cinematografia della capitale e nel 1987 ottiene il suo primo ingaggio ne Il grande Blek.
Francesca Neri: alla scoperta della signora Amendola!
Allora intraprende una lunga relazione assieme al produttore Domenico Procacci. In seguito calca il set di Bankomatt (1988) con Bruno Ganz e di Buon natale… buon anno, diretta da Luigi Comencini. Al pubblico e alla critica Francesca Neri si impone, però, grazie al controverso Le età di Lulù (1990), regia di Bigas Luna, che la rende popolare anche in Spagna.
Talentuosa e dalla bellezza eterea, vince il primo Nastro d’argento per il ruolo di protagonista in Pensavo fosse amore… invece era un calesse (1991) di Massimo Troisi. Quindi, gira i film Al lupo, al lupo di Carlo Verdone, Sud di Gabriele Salvatores, in cui è la sola protagonista femminile, e di Spara che ti passa di Carlos Saura, con Antonio Banderas. Dopodiché Francesca Neri si presta a commedie e parti più impegnate, in La mia generazione (1996) di Wilma Labate e in Le mani forti (1997) di Franco Bernini. Allora la nasce la relazione con Claudio Amendola.
Per l’interpretazione di Helena, protagonista femminile di Carne trémula di Pedro Almodóvar, conquista il secondo Nastro d’argento. Dal 2006 inizia a cooperare con Pupi Avati, che la dirige ne La cena per farli conoscere. Sotto la regia del cineasta bolognese ne Il Papà di Giovanna (2008) consegue il terzo Nastro d’argento. Nel bel mezzo la partecipazione a produzioni USA, in Hannibal (2000) di Ridley Scott e Danni collaterali (2001) di Andrew Davis.