Babygirl a Venezia 81: Halina Reijn lo definisce “un thriller erotico che esplora i confini del desiderio maschile e femminile”
La regista Halina Reijn ha descritto Babygirl come un omaggio all'amor proprio e alla liberazione
Il nuovo film di Halina Reijn, Babygirl, presentato in anteprima a Venezia, ha suscitato un acceso dibattito, non solo per i suoi temi provocatori, ma anche per la rappresentazione esplicita della sessualità femminile e delle dinamiche di potere all’interno delle relazioni. Con Nicole Kidman e Harris Dickinson nei ruoli principali, il film si propone come un’esplorazione senza filtri dei desideri più profondi e delle complessità del controllo emotivo e fisico.
Di cosa parla Babygirl?
In Babygirl, Nicole Kidman interpreta Romy, una dirigente di successo a capo di una compagnia di spedizioni di New York. La vita di Romy, apparentemente perfetta e sotto controllo, viene stravolta dall’incontro con Samuel, un giovane tirocinante interpretato da Harris Dickinson, che la salva da un quasi-attacco di cane. Da questo incontro inaspettato nasce una relazione complessa e torbida, che mette in luce il divario tra il potere che Romy esercita nel suo lavoro e la sua crescente sottomissione nel rapporto con Samuel.
Il film, che rappresenta uno dei ruoli più espliciti di Kidman sia dal punto di vista fisico che emotivo, esplora i confini della degradazione psicosessuale e del dominio, portando in scena un’intensa dinamica di potere e manipolazione. Il personaggio di Samuel sfrutta infatti la vulnerabilità di Romy, trasformando quella che inizia come una relazione basata su desideri reciproci in un gioco di umiliazione e sottomissione, il tutto mentre Romy cerca disperatamente un senso di liberazione personale.
La regista Halina Reijn ha descritto Babygirl come un omaggio all’amor proprio e alla liberazione, sottolineando l’importanza di rappresentare la sessualità femminile in modo autentico e non censurato. In conferenza stampa a Venezia, Reijn ha affrontato il tema del divario di orgasmo tra uomini e donne, un aspetto centrale del film che mette in luce le disparità sessuali ancora esistenti. Reijn ha dichiarato: “Il film è un’opportunità per interrogare il rapporto delle donne con i loro corpi e con la loro sessualità. Il divario di orgasmo esiste ancora e dobbiamo parlarne apertamente.”
Durante la conferenza, Kidman ha spiegato il suo approccio al personaggio, evidenziando come la collaborazione con una regista donna abbia reso il processo di lavorazione molto liberatorio e sicuro sul set di Babygirl: “Mi avvicino a ogni ruolo in modo artistico. Non penso ai dettagli fisici ma a come posso abbandonarmi completamente al personaggio senza censurare il mio regista.”
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