Beetlejuice 2: Jenna Ortega pensava di essersi “dissociata” vedendo Michael Keaton nei panni del demone
Il film vedrà il suo debutto al Festival del Cinema di Venezia e uscirà nelle sale il 5 settembre
Jenna Ortega, iconica protagonista nella serie Netflix Mercoledì, ha recentemente condiviso la sua esperienza sul set del prossimo film di Tim Burton, il sequel di Beetlejuice. Ortega, che interpreta la figlia del personaggio di Winona Ryder nel film, ha descritto come sia stato surreale lavorare con Michael Keaton. In un’intervista, l’attrice ha raccontato di essersi sentita quasi “dissociata” quando ha visto Keaton con il suo caratteristico trucco e parrucca, notando che sembrava esattamente come nel film originale del 1988. Questo incontro ha creato una sorta di spaesamento mentale per Ortega, al punto che ha dovuto fissare le sue mani per sentirsi connessa alla realtà.
Jenna Ortega ha descritto l’esperienza sul set di Beetlejuice come estremamente positiva
Nonostante l’iniziale disorientamento, Ortega ha descritto l’atmosfera sul set come incredibilmente accogliente e collaborativa, elogiando i suoi colleghi, in particolare Winona Ryder, per averla fatta sentire parte della “famiglia” che si era formata durante le riprese. L’attrice ha espresso la sua gratitudine per l’ambiente di lavoro, sottolineando come la complicità con Ryder sia cresciuta al punto da non riuscire a smettere di parlare con lei durante le pause sul set.
“È stato piuttosto intimidatorio perché era la prima volta che avevo la sensazione di non riconoscere davvero qualcuno,” ha raccontato Ortega. “Era strano perché i suoi capelli, il trucco, tutto sembrava esattamente lo stesso Beetlejuice di allora, quindi era davvero disorientante trovarsi in quel contesto. Mi sentivo come se stessi dissociandomi e ho dovuto fissare le mie mani per assicurarmi di essere ancora una persona reale.”
“Entrare in un sequel di qualcosa come Beetlejuice, soprattutto dopo così tanto tempo dall’originale, mi ha fatto pensare che avrei solo dovuto abbassare la testa, fare il mio lavoro, essere rispettosa e leggere il mio libro in disparte,” ha spiegato Ortega. “Ma Winona è stata così calorosa e accogliente, così come Catherine O’Hara e tutti gli altri, che non potevo fare a meno di sentirmi parte della famiglia. Sono davvero grata per questo, perché durante le riprese, con lo spirito giocoso di Tim, ho percepito che tutti eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, con le stesse idee. Era uno spazio libero e collaborativo. Winona e io abbiamo iniziato a parlare un giorno sul set, e giuro che non ci siamo più fermate. Ci trovavi ancora lì, nello stesso posto, quattro ore dopo, senza esserci mai mosse. È fantastica.”
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