Beetlejuice Beetlejuice e quel toccante tributo a Geena Davis

Il sequel di Beetlejuice, intitolato Beetlejuice Beetlejuice, è uno dei film più attesi e amati dell’anno: il ritorno di personaggi iconici come Lydia Deetz e Beetlejuice ha mandato in visibilio i fan della pellicola originale, ma anche l’entrata di personaggi nuovi interpretati da attori amati come Monica Bellucci e Jenna Ortega.

Il film, tuttavia, ha fatto molto discutere i fan anche per l’assenza di Geena Davis nel ruolo di Barbara Maitland. Nonostante la sua mancanza, sentitissima dagli amanti della pellicola di Tim Burton, il film riesce a rendere omaggio alla sua eredità attraverso un’incredibile sequenza che richiama La Mosca, il film horror del 1986 che l’ha resa celebre.

Beetlejuice Beetlejuice, il tributo alla carriera e al ruolo iconico di Geena Davis

Nella nuova pellicola, Lydia ha un incubo in cui sua figlia Astrid dà alla luce un bambino mostruoso, evocando la visione angosciante di Ronnie, il personaggio di Davis, che partorisce un gigantesco verme. Questo riferimento non solo celebra la carriera di Davis, ma crea anche una connessione nostalgica per i fan.

Tim Burton, alla regia, ha scelto di non includere i Maitland nel sequel per dare spazio alla nuova generazione di personaggi, concentrandosi sulle donne Deetz. Questa decisione permette di esplorare nuovi temi e relazioni, mantenendo viva la memoria dei personaggi originali. Anche se Adam e Barbara non sono presenti fisicamente, il loro impatto si fa sentire attraverso dettagli come un modello della città che appare all’inizio del film, rappresentando il loro legame con Lydia.

Beetlejuice Beetlejuice riesce a onorare Geena Davis e il suo contributo al genere horror, offrendo un mix di nostalgia e innovazione. La pellicola si afferma come un degno seguito, capace di attrarre sia i fan di lunga data che le nuove generazioni, mantenendo viva l’essenza del classico originale.