Beetlejuice: per il passato del demone Tim Burton si è ispirato ad un noto regista italiano

Il sequel di Beetlejuice del 2024 ha arricchito la storia del celebre bio-esorcista interpretato da Michael Keaton, aggiungendo dettagli sulla sua origine. Gli sceneggiatori Alfred Gough e Miles Millar hanno esplorato la storia passata del personaggio, rivelando il matrimonio di Betelgeuse con Delores, interpretata da Monica Bellucci. Questa rivelazione viene presentata attraverso una sequenza stilizzata che omaggia il cinema horror italiano degli anni ’60.

Quali sono le fonti di ispirazioni visive per Beetlejuice 2?

In un’intervista con Variety, Gough e Millar hanno spiegato come la decisione di rappresentare il passato di Beetlejuice sia stata ispirata dal regista Tim Burton, che ha suggerito di utilizzare uno stile visivo in italiano. Millar ha descritto questa scelta come un “prologo di un film di Fellini”, un chiaro tributo all’influenza di Federico Fellini sul cinema. Burton, noto per la sua ammirazione verso il regista italiano, ha infuso nel film elementi di quello stile unico, caratterizzato da un’eccentricità e una fantasia che si riflettono anche nelle sue altre opere.

Alfred Gough: Sapevamo che Beetlejuice era vecchio, quindi abbiamo pensato, “Oh, questa è l’epoca in cui avrebbe dovuto esistere”. In realtà è stata un’idea di Tim dire, “Facciamolo tutto in italiano!”

Miles Millar: “Penso che abbia detto che è come il prologo di un film di Fellini.”

L’influenza di Fellini si fa sentire non solo nella rappresentazione stilistica ma anche nelle scelte artistiche del film. In Beetlejuice, Burton, che ha da sempre dimostrato un apprezzamento per le rappresentazioni surreali e visivamente spettacolari, ha integrato elementi di espressionismo tedesco, creando un mondo che spazia tra il reale e l’aldilà. La scenografia e il trucco sono progettati per evocare la stessa sensazione di straniamento e meraviglia tipica del cinema degli inizi del XX secolo.

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