Benedetta Porcaroli sull’aborto: “Non devono azzardarsi a toccarlo, è come la Costituzione”
Benedetta Porcaroli difende la legge sull'aborto, ma attacca il femminismo di oggi: "È piagnone, fatto solo di lamenti. Non vedo nulla costruttivo in questo conflitto armato verso il genere maschile".
Tra movimenti pro vita, obiettori di coscienza e continue proposte per limitare l’IVG, Benedetta Porcaroli ha le idee chiare: la legge sull’aborto non si deve toccare. L’attrice, tra i giovani volti più amati e promettenti del cinema italiano, ha concesso al quotidiano La Stampa una lunga intervista in cui ha espresso il suo parere sulla libertà delle donne di decidere del proprio corpo, ma anche di femminismo e rapporti tra i generi.
Benedetta Porcaroli su aborto, femminismo e il rapporto tra uomo e donna
Protagonista del film Il Vangelo secondo Maria, basato sull’omonimo romanzo degli anni ’70 di Barbara Alberti in cui interpreta una Madonna che rivendica la propria capacità di scegliere, Benedetta Porcaroli sulla questione dell’aborto ha dichiarato: “Non devono azzardarsi a toccarlo. Per me è come la Costituzione Italiana. Senza il diritto all’aborto, la donna è finita“. L’attrice ha però sottolineato che al tempo stesso “l’aborto non può essere scambiato per un anticoncezionale, è una delle esperienze più traumatiche che possono capitare“. Lei stessa lo ha vissuto seppur indirettamente: “Qualche tempo fa una mia amica è rimasta incinta. Era molto spaventata, ma io l’ho incoraggiata a tenere il bimbo: l’aveva fatto con la persona che amava, di cosa aveva paura? Il problema è anche il terrorismo psicologico che la società ci fa, ripetendoci che è difficile mantenere una famiglia… ma i figli si fanno nel caos. Quindi le ho detto: fallo e poi capiamo. Lo cresciamo tutti insieme“.
Sulla discussa puntata di Porta a porta, dove a parlare di aborto erano solo maschi, Benedetta Porcaroli ha spento le polemiche: “Gli uomini possono fare tutti i banchetti che vogliono, quel che conta è che la decisione iniziale e finale sull’interruzione della gravidanza resti della donna. Non si tratta di discriminare il partner, ma c’è una differenza oggettiva, fisica, tra di noi: la donna porta in pancia suo figlio. Con lui ha un rapporto viscerale e ancestrale. La relazione tra padre e figlio si costruisce invece nel tempo: è un’altra cosa“. L’attrice, in seguito, ha tirato una vera e proprio stoccata al femminismo di oggi: “È piagnone, fatto solo di lamenti. Si è innescato un dibattito alla maschi-contro-femmine dal quale mi dissocio completamente: non vedo nulla di edificante né di costruttivo in questo conflitto armato verso il genere maschile“. Secondo il suo punto di vista, uomini e donne dovrebbero “collaborare e ripartire da zero: non c’è altra via anche perché siamo ormai arrivati a un binario morto“.