Bird Box Barcellona: recensione del thriller psicologico Netflix

Bord Box Barcellona è un film che ha la capacità di incuriosire, intrattenere e far riflettere.

Il mondo di Bird Box, il fenomeno globale del 2018 con Sandra Bullock e John Malkovich, si dilata con il sequel spagnolo Bird Box Barcellona, con Mario Casas, Georgina Campbell e Diego Calva Hernandez, disponibile su Netflix dal 14 luglio 2023 e pronto a tenervi incollati allo schermo. Il nuovo titolo proposto dalla piattaforma streaming è un thriller psicologico diretto da David e Àlex Pastor, in cui si viene continuamente posti davanti a un grande dubbio relativo alla propria esistenza: cedere ai propri desideri più grandi con la conseguenza di morire o scegliere di continuare a vivere nell’oscurità? Il lungometraggio a tema post apocalittico è inquietante e magnetico. Si basa su questa scelta quasi “impossibile” tra ciò che si vuole fortemente e ciò che è giusto fare, su questo stare in bilico tra vita e morte.

Bird Box Barcellona: creature aliene provocano suicidi di massa, portando chi entri in contatto visivo con loro a togliersi la vita

C’è suspense, fantascienza e mistero. Bird Box: Barcellona è stato girato con uno stile che privilegia i campi larghi; discontinuo e dinamico: tanti movimenti di macchina che variano continuamente angolazione, distanze, inclinazione e altezza. Sappiamo che ci sono numerosi incidenti in Europa e in Siberia; nell’intreccio del film c’è una forza misteriosa che sta decimando l’umanità attraverso inspiegabili incidenti – suicidi di massa. Qualcuno ipotizza che queste creature misteriose e mai viste potrebbero essere esseri quantici, che magari non hanno uno stato permanente, che mutano e continuano a fluttuare finché non vengono sentiti e visti, poi prendono forma sulle persone, sulle loro paure, sulla loro fede o sui loro lutti. Il film segue in particolare il disperato viaggio di sopravvivenza dei protagonisti: Sebastian (Mario Casas) e sua figlia Anna, fra le strade desolate di Barcellona. I due cercano di stringere alleanze con gli altri superstiti e proprio mentre creano queste difficili unioni e si dirigono verso un rifugio, emerge una minaccia ancora più sinistra delle creature …

Un sequel ben riuscito che gioca con il fascino del desiderio e la punizione divina

Il film riesce a conquistarci con una storia basata sul classico tema mitologico-religioso del proibito, del desiderio che porta alla morte, dell’ubbidienza alle regole divine che fanno assaporare la felicità ma allo stesso tempo impediscono di guardarla negli occhi. Gioca con il fascino del desiderio e la punizione divina, l’attrazione dell’uomo verso il mistero e la sua capacità distruttiva. Come pensare Dio? In ogni religione si chiede di credere senza poter vedere, ognuno infatti sceglie di credere o meno. Ed è proprio ciò che accade ai personaggi di Bird Box Barcellona. La trama del film è complessa e straziante, affronta temi universali come la fede, la morte, l’amore. Grazie alla sua capacità di toccare i nervi scoperti della maggior parte della gente riesce a toccare tanto in profondità.

Bird Box: Barcellona: conclusione e valutazione

Bird Box Barcellona è sicuramente un sequel ben riuscito, con scene più violente dell’originale, ma girato egregiamente, e con lo stile low key che pone gran parte dello spazio inquadrato in ombra e richiede una capacità di controllo molto elevata. Il film ha la capacità di incuriosire, intrattenere e di far riflettere; rappresenta la scelta giusta, tra i nuovi titoli Netflix, per quelli che amano le storie complicate e i dubbi esistenziali: una fetta di pubblico che osa spingersi più in là.

Regia 3.5

Sceneggiatura 3

Fotografia 3.5

Recitazione 3.5

Sonoro 3

Emozione 3.5

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3.5

3.3