Black Panther: per Sean “Diddy” Combs è stato un esperimento “crudele”

Il cantante ha definito in questo modo il cinefumetto Marvel perché pensa che sia un "una tantum" in un ambiente che non valuta correttamente le persone di colore.

L’artista Sean “Diddy” Combs ha definito Black Panther di Ryan Coogler come un “esperimento crudele” riferendosi alle poche possibilità che hanno le persone di colore nell’industria cinematografica e dell’intrattenimento

Black Panther è stato un successo incredibile per i Marvel Studios e ha guadagnato tantissimo al botteghino, superando anche la super hit che fu Iron Man quando uscì. Chadwick Boseman è stato ampiamente lodato per il suo ruolo nei panni di T’Challa ma anche Coogler e tutti i membri del cast del cinefumetto sono stati grandiosi nel raccontare una storia tratta dai fumetti che parla di potenza, forza, rivalsa e giustizia.

Tuttavia, ecco quali sono state le parole esatte di Sean “Diddy” Combs, che ha recentemente rilasciato una lunga intervista a Variety, della quale vi riportiamo solo alcuni stralci:

Black Panther è stato un esperimento crudele. Viviamo nel 2018, ed è la prima volta che l’industria cinematografica ci offre un campo di gioco leale in un blockbuster mondiale e le centinaia di milioni di dollari necessarie per realizzarlo. Otteniamo (le persone di colore), solo il 5% del capitale di rischio investito in beni di proprietà dei neri: aziende di proprietà nera, idee di proprietà nera, proprietà intellettuale dei neri. Non si può fare nulla senza i soldi, senza risorse. Ma quando otteniamo le risorse, esageriamo. Quando l’Adidas ha investito in Kanye (West) e la cosa è stata fatta bene, ha funzionato e ha dato i risultati giusti. … Black Panther, è moda Black-ish. Se sei bloccato, se non ti danno le risorse, non puoi competere. E questa è l’unica cosa che io chiedo, essere in grado di competere, partire allo stesso livello.