Black Widow: riprese talmente estenuanti da far ammalare le attrici
Le riprese di Black Widown sono state veramente estenuanti per tutto il cast e la crew
Durante le riprese di Black Widow Scarlett Johansson e Florence Pugh si sono prese la polmonite
Black Widow sta finalmente per arrivare nelle sale cinematografiche dopo diversi slittamenti. La pellicola arriverà nei cinema e su Disney+ il 9 luglio. Questo film pilastro della Marvel finalmente renderà l’agente dello S.H.I.E.L.D. ed ex assassina del KGB protagonista indiscussa, ma Scarlett Johansson sarà affiancata da Florence Pugh nei panni di Yelena Belova. Sarà quest’ultima a prendere il posto di Natasha Romanoff nell’universo delle Vedove Nere. Secondo un nuovo servizio pubblicato nel Regno Unito, girare questo film d’azione del MCU di Cate Shortland si è rivelato assai faticoso. Alcune riprese sono andate avanti per quattro mesi filati e sono state condotte in più luoghi, mettendo a dura prova il cast e i registi. La stessa Cate Shortland ha affermato:
Era come essere nell’esercito. Alla fine, Scarlett e la sua co-protagonista Florence Pugh stavano entrambe girando mentre erano malate di polmonite.
Black Widow è stato girato in Norvegia, Marocco, Regno Unito e negli Stati Uniti. La regista ha comunque insistito sul come Scarlett Johansson sia rimasta sempre di buon umore durante le riprese. In un’intervista, la Johansson ha parlato di come ha fatto carriera grazie alle polemiche che alcuni suoi commenti hanno suscitato. Dal suo controverso casting in Ghost in the Shell (2017) ai suoi commenti in difesa di Woody Allen, la Johansson ha sempre espresso il proprio parere.
Avrò sempre opinioni sulle cose, perché sono fatta così. Voglio dire, tutti hanno difficoltà ad ammettere quando si sbagliano su determinate cose e, quando ciò esce fuori, può essere imbarazzante. Si dovrebbe dire ‘Wow, ero davvero fuori luogo lì: o non stavo guardando al quadro generale, o sono stato sconsiderato’.
La protagonista di Black Widow ha anche detto la sua sul ruolo degli attori nella società. Lei non crede che gli attori siano obbligati ad avere un ruolo pubblico all’interno della società. Questo perché ritiene che sia ingiusto essere obbligati a comportarsi in un determinato modo ed essere d’esempio solo perché si è sotto i riflettori.
Non hai scelto di essere un politico, sei un attore. […] Il tuo lavoro è essere uno specchio per un pubblico, essere in grado di vivere un’esperienza empatica attraverso l’arte. Questo è il tuo lavoro.