Bo Hopkins è morto: addio alla star di American Graffiti
Bo Hopkins si è spento ad 80 anni nella sua casa a Los Angeles.
Si è spento all’età di 80 anni Bo Hopkins, noto soprattutto per il suo ruolo in American Graffiti. La notizia è stata condivisa dalla famiglia dell’attore sul sito ufficiale a lui dedicato: “È con grande tristezza che annunciamo che Bo è morto. Bo adorava ascoltare i suoi fan da tutto il mondo e, sebbene non sia stato in grado di rispondere a tutte le e-mail negli ultimi anni, ha apprezzato l’affetto di ognuno di voi”. La moglie Sian Eleanor Green – di 32 anni – ha poi confermato a The Hollywood Reporter la causa della morte, avvenuta a causa di alcune complicanze sorte in seguito ad un attacco cardiaco che ha colpito l’attore lo scorso 9 maggio. Oltre alle moglie, Hopkins lascia due figli, Matthew e Jane, con i quali viveva a Los Angeles.
Bo Hopkins – una carriera lunga 130 film
Nato a Greenville (Carolina del Sud) nel 1938, Hopkins ha trascorso un’adolescenza turbolenta. Arrestato da ragazzo, sconta la pena in riformatorio e si arruola per la guerra del Vietnam ad appena sedici anni. Tornato dal fronte, si unisce all’Actors Studio e inizia a recitare in alcuni fra i più popolari telefilm western, come Bonanza, Il virginiano e Gunsmoke. A cinema esordisce nel 1968 – I diavoli di Dayton – e l’anno successivo ottiene la parte che lo rende famoso, quella di Crazy Lee ne Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah. Il suo nome è però indissolubilmente legato al cult di George Lucas American Graffiti. La consacrazione definitiva giunge poi con il ruolo dell’assassino psicopatico in Killer Elite (1975) sempre per la regia di Peckinpah.
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Hopkins, nel corso della sua carriera, ha recitato in oltre 130 film, fra cui I giustizieri del west (Kirk Douglas), Fuga di mezzanotte (Alan Parker), U Turn – Inversione di marcia (Oliver Stone). La sua ultima apparizione risale al 2020, nel film Netflix Elegia Americana diretto da Ron Howard.