Bong Joon-ho celebra il cinema italiano: “La sua storia è sorprendente”
Ebbene sì, il regista di Parasite va pazzo per il cinema italiano!
Con il suo capolavoro Parasite ha conquistato il pubblico e la critica di tutto il mondo. Nel 2019 si è aggiudicato la Palma d’oro a Cannes e nel 2020 ha trionfato agli Oscar conquistando ben quattro statuette, ovvero quella di miglior film, del miglior film in lingua straniera, del miglior regista e infine quella per la miglior sceneggiatura originale. Il regista Bong Joon-ho si appresta a guidare la giuria della prossima Mostra del Cinema di Venezia che si terrà dal 1° settembre al 11 settembre 2021.
Il regista premio Oscar, durante un’intervista per la 19/ma edizione del Florence Korea Film Fest che sarà proiettata sabato 22 maggio al cinema La Compagnia di Firenze dopo la proiezione della sua opera prima Barking Dogs Never Bite, ha confessato il suo grande amore per il cinema italiano:
La storia del cinema italiano è davvero sorprendente. Quando ero piccolo, avevo circa nove o dieci anni, ricordo di aver visto alla tv il film di Vittorio De Sica “Ladri di biciclette” che mi ha sorpreso molto…ricordo che anch’io a quel tempo avevo chiesto a mio padre di comprarmi una bicicletta.
Bong Joon-ho ha rivelato di aver visto diverse opere del maestro del cinema italiano Federico Fellini e di essere diventato fan di una regista italiana in forte ascesa:
Conosco anche diverse opere di Federico Fellini, in particolare “Amarcord” e “Le notti di Cabiria” sono quelle che preferisco. Tempo fa ho visto di nuovo molti film di Luchino Visconti che sono stati rilasciati in Blu-ray, “Il gattopardo”, “Le notti bianche” e uno dei miei preferiti, “Rocco e i suoi fratelli”. Quel film, proprio come Parasite, racconta di una famiglia provata da problemi economici che si trasferisce dal sud nord Italia per iniziare una nuova vita. Alcuni registi italiani a cui mi sono interessato negli ultimi tempi e che ammiro molto sono Francesco Rosi, Ermanno Olmi e Marco Bellocchio. Recentemente sono diventato fan della regista italiana Alice Rohrwacher e sono rimasto molto impressionato dal suo film d’esordio “Corpo Celeste”.