Borderlands, regista attribuisce il clamoroso flop al coronavirus: “Non puoi realizzare un film di quella portata su Zoom”

Eli Roth racconta con brutale onestà le difficoltà che ha dovuto affrontare durante le riprese di Borderlands.

Eli Roth, noto per aver sempre lavorato con budget contenuti, si è trovato per la prima volta a gestire una produzione ad alto costo con Borderlands. Con oltre 100 milioni di dollari investiti, le aspettative erano elevate. Tuttavia, il risultato è stato un disastro commerciale: il film ha incassato appena 33 milioni di dollari al botteghino, rivelandosi un clamoroso flop.

Ora, Roth ha finalmente offerto il suo punto di vista sull’esperienza, parlando al podcast The Town. Ha ammesso che la lavorazione del film è stata profondamente segnata dalle difficoltà legate alla pandemia: “È stato come vedere un mio film per la prima volta e pensare: ‘Ok, l’ho diretto io… ma cosa succede adesso?’. Non mi era mai capitato di trovarmi in una situazione del genere.”

Durante le riprese di Black Friday, Roth si è reso conto che stava perdendo il controllo creativo su Borderlands – un’esperienza surreale e frustrante per qualsiasi regista. Nonostante tutto, Roth non esclude future collaborazioni con Lionsgate, ma mette le cose in chiaro: “Lavorerei di nuovo con loro, certo, ma non nelle stesse condizioni. Nessuno poteva prevedere quanto sarebbe stato complicato girare durante il COVID. Dovevamo fare nuove riprese, ma il team era sparpagliato su più set, molti dei quali venivano chiusi per nuovi focolai. Non potevamo nemmeno incontrarci in una stanza. È impossibile girare un film di quelle dimensioni su Zoom.”

Il regista ammette che l’intera produzione è stata messa a dura prova dalla pandemia: mancanza di preparazione, isolamento del team, impossibilità di lavorare con lo staff tecnico in presenza.Pensavamo di farcela, ma ci ha messi in ginocchio, ha dichiarato. Borderlands ha ricevuto appena il 10% di recensioni positive su Rotten Tomatoes – e secondo alcuni, persino troppo generose.