Bradley Cooper e il suo passato di dipendenza: “Fortunato ad essere sobrio da 19 anni”

Tra i momenti bui della sua vita, Bradley Cooper ha menzionato la morte di suo padre, avvenuta nel 2011 a causa di un cancro ai polmoni.

Successo ma anche momenti bui. Bradley Cooper, nel corso della sua vita e della sua carriera, non si è fatto davvero mancare nulla. Ospite di un episodio della seconda stagione di Running Wild With Bear Grylls, programma di National Geographic, l’attore ha raccontato la sua dipendenza da alcool e droga, vissuta fino ai 29 anni, e di come è riuscito a rinascere.

Bradley Cooper e il suo passato di dipendenza tra successi e momenti bui

Bradley Cooper; cinematographe.it

Bradley Cooper è piuttosto sicuro: la sua dipendenza non è stata dovuta alla fama e al successo. “Non era un meccanismo legato al successo, anche se ho vissuto tra alcol e droghe a quei tempi. Mi considero però fortunato di essere sobrio da 29 anni, assolutamente fortunato“. Il suo passato di dipendenza lo ha aiutato ad interpretare Jackson Maine in A Star Is Born: “Grazie al cielo ero in un punto della mia vita in cui ero a mio agio con tutto ciò e quindi potevo davvero lasciarmi andare”. L’attore, in seguito, ha aggiunto di aver avuto paura di poter tramandare i suoi errori a sua figlia Lea, nata dalla relazione con Irina Shayk: “Non volevo che fosse a conoscenza, e quindi influenzata, dalle mie cavolate“.

Tra i momenti più bui della sua vita, Bradley Cooper ha menzionato la morte di suo padre, avvenuta nel 2011 a causa di un cancro ai polmoni: “In quel periodo mi sono rifugiato in una reazione nichilista per un discreto lasso di tempo pensando che potevo essere sul punto di morire anch’io. Non sono stato al mio meglio, finché non ho capito di dover abbracciare chi fossi davvero e di darmi pace con quello che di bello invece avevo attorno. In qualche modo ha funzionato“.