Burt Lancaster e la sua sessualità fuori controllo: i lati oscuri del divo, fra orge omosessuali e numerose amanti
Per vent'anni l'FBI documentò minuziosamente la sua vita fuori dal set, ritenendolo pericoloso per la sicurezza nazionale.
Anche i più acerrimi detrattori di Burt Lancaster riconoscevano che sul grande schermo sembrava un dio. Il mito del cinema ha rappresentato un’icona dell’eterosessualità maschile. Eppure, anche negli anni Cinquanta, quando la sua carriera all’apice, la seconda moglie, Norma, e le numerose amanti, parlavano della sua intensa attività sotto le lenzuola. Provava passione per qualsiasi tipo di partner, maschio o femmina che fosse.
I documenti rilasciati dall’FBI e dalla sua famiglia hanno poi mostrato come Burt Lancaster avesse una vita sessuale parecchio movimentata. Turbato da attacchi di depressione e insicurezza, sfogava l’inquietudine pure in rapporti omosessuali.
La promiscuità di Burt Lancaster richiamò le attenzioni di J. Edgar
Già negli anni ’50, l’FBI manifestò forti perplessità su Lancaster per la scena del celebre bacio sulla spiaggia fra l’interprete e Deborah Kerr nel film Da qui fino all’eternità, giudicato “profondamente immorale”. La sorveglianza iniziò su ordine J. Edgar Hoover: l’allora leader del Bureau considerava l’artista una minaccia alla sicurezza nazionale per via delle inclinazioni sessuali. Secondo i retroscena contenuti nella biografia Burt Lancaster: an american life di Kate Bufford i sospetti scattarono in seguito alla segnalazione di un informatore di New York City, che riferì di averlo visto a un party gay con un amico, malgrado il suo ménage matrimoniale.
La segnalazione fu solo la prima di una lunga serie negli anni successivi. Il rapporto più scottante fa riferimento al gennaio 1960; quando le Forze dell’Ordine fecero incursione nella villa di un miliardario ben noto a Hollywood per essere omosessuale. La famigerata figura aveva organizzato un’orgia a cui parteciparono 250 marine; tra gli ospiti, tutti registrati e fotografati, le star Rock Hudson e Burt Lancaster. Gli intensi appetiti traevano origine dalla complicata infanzia della New York degli anni Venti. La madre, Lizzie, era una matriarca prepotente.
La fuga dalla povertà e l’umiliante periodo come attrazione agli inizi di carriera avrebbero indotto un temperamento volubile e il bisogno prepotente di controllare chi gli stesse intorno. Qualunque sia stata la causa principale, i demoni del divo trovarono la massima espressione nel sesso. La voci e i pettegolezzi sulle abitudini promiscue arrivarono, però, alle orecchie della stampa scandalistica solo dopo la morte di Lancaster, nel 1994.