Cannes 2023, il presidente della giuria Ruben Östlund sulla Palma d’Oro: “un cinema che resta nella memoria”

Anatomie d'une Chute di Justine Triet si aggiudica la Palma d'Oro al Festival di Cannes, la giuria: "è stata una decisione difficile."

Terminato il Festival di Cannes e assegnati i premi della kermesse, iniziano ad emergere anche i primi dettagli e i retroscena sul processo decisionale che ha portato la giuria a tali scelte. Nella conferenza stampa al termine della serata di premiazioni, la giuria ha offerto qualche scorcio sulle proprie decisioni e commentato sulle loro scelte.

Quest’anno la giuria di Cannes è stata capitanata da Ruben Östlund, vincitore due volte della Palma d’Oro con The Square (2017) e Triangle of Sadness (2022). Al fianco del regista svedese si sono affiancati gli attori americani Paul Dano e Brie Larson, la regista marocchina Maryam Touzani, l’attore francese Denis Ménochet, lo sceneggiatore e regista britannico-zambiano Rungano Nyoni, l’autore afghano Atiq Rahimi, il regista e sceneggiatore argentino Damián Szifrón e la regista francese Julia Ducournau.

Di seguito alcuni dettagli emersi dalla conferenza stampa post-premiazioni.

Cannes 2023, la giuria spiega la Palma d’Oro: “Questo è un film apprezzato da tutti i membri della giuria”

Cannes 2023 vincitori - Cinematographe.it

Tra i maggiori premi assegnati abbiamo la Palma d’oro andata ad Anatomie d’une chute di Justine Triet, e il premio Grand Prix andato al film The zone of interest di Jonathan Glazer. L’Italia, nonostante la presenza in concorso di tre grandi nomi – Nanni Moretti, Marco Bellocchio e Alice Rohrwacher – è rimasta a bocca asciutta

La giuria durante la conferenza stampa ha descritto il processo decisionale per i vincitori dei film in Competizione come “un’esperienza veramente intensa“. Ruben Östlund ha anche detto: “ci siamo divertiti molto ma abbiamo avuto anche discussioni intense. E’ stato molto faticoso alla fine. La giornata è stata molto emozionante.”

Il due volte vincitore della Palma d’Oro ha anche spiegato il motivo per cui hanno scelto Anatomie d’une chute come vincitore della kermesse: “Questo è un film apprezzato da tutti i membri della giuria. Una cosa che è emersa [dalle nostre consultazioni e riflessioni] è che la visione nel Grand Theatre Lumière insieme al pubblico ci ha confermato che questo tipo di cinema, quello che abbiamo trovato anche in altre opere in competizione, è ciò che cercavamo: un cinema capace di appassionare il pubblico, restare nella memoria, parlare un linguaggio che tutti capiscono- quello che il cinema dovrebbe essere.

Il regista svedese ha avuto anche qualche parola di riconoscimento anche per gli altri film in concorso: “Era un gruppo di film molto buono. Non è stato semplice. Abbiamo tutti dovuto combattere in qualcosa che credevamo. Ho davvero pensato fosse una lista di film molto buona quest’anno.”

Alcuni giornalisti hanno anche fatto presente al presidente della giuria Östlund che il film più apprezzato dalla critica è stato invece The Zone of Interest, a cui è andato comunque il Grand Prix. A tal proposito il regista ha risposto: Non ascoltiamo quella che la critica sta pensando.”

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