Cannes 2023: la vincitrice della Palma d’Oro Justine Triet scatena le polemiche attaccando ferocemente il governo francese
Durante l'evento cinematografico francese, la cineasta ha sprezzantemente criticato alcune scelte riguardo il finanziamento e la distribuzione di pellicole in Francia.
Cannes 2023 si è recentemente concluso, un evento tra i più sfavillanti del panorama cinematografico che anche quest’anno, come al solito, ha regalato tante sorprese, con molti lungometraggi in concorso e fuori concorso. Tra quelli al di fuori della competizione possiamo ricordare l’ultimo capitolo della saga di Indy, Indiana Jones e il Quadrante del Destino di James Mangold (Logan – The Wolverine, Ford vs. Ferrari), il nuovo film di Martin Scorsese ovvero Killers of the Flower Moon e anche Elemental, l’ultima creatura della Pixar. Nella giornata del 27 maggio 2023 sono stati assegnati i vari premi della kermesse, con la cineasta francese Justine Triet che con il suo Anatomy of a Fall ha vinto il più ambito riconoscimento, la Palma D’Oro.
Cannes 2023 si è tenuto dal 16 al 27 maggio 2023
Come riporta Variety, il discorso di ringraziamento che ha tenuto a Cannes 2023 la film-maker si è trasformato in un feroce attacco al governo francese, dapprima riferendosi alle continue proteste che stanno accedendo lo Stato in questi giorni a causa delle riforma delle pensioni, per poi riferirsi ad un aspetto specifico della sfera cinematografica. L’anno scorso, in un congresso apposito, parlando del crollo degli incassi del botteghino, si era parlato di una riduzione dei finanziamenti e produzione di film francese d’autore. Ciò ha portato ad una contro-riunione di alcuni cineasti francesi (dove ha partecipato, tra l’altro, lo sceneggiatore di Anatomy of a Fall, Arthur Harari) che hanno esortato il governo a proteggere il modello di finanziamento e distribuzione del settore. Di seguito ecco alcuni estratti del discorso della Triet.
“Il Paese è stato scosso da un movimento di protesta senza precedenti, estremamente potente e unanime contro la riforma delle pensioni”. La protesta è stata negata e repressa in modo scioccante, e questo modello di potere dominante sempre più disinibito è ora all’opera in diverse aree; ovviamente è socialmente dove è più scioccante, ma lo vediamo anche in tutte le sfere della società, e l’industria cinematografica non è stata risparmiata. Dedico il premio a tutti i giovani registi, donne e uomini e a coloro che oggi non possono fare film. Dobbiamo far loro spazio, e dare loro il posto che ho preso 15 anni fa quando ho iniziato, in un mondo un po’ meno ostile in cui era possibile sbagliare e ricominciare”.
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