Carolina Crescentini parla del femminicidio: “basta, non se ne può più”

Le parole di Carolina Crescentini su Giulia Cecchettin e sul femminicidio

Durante la conferenza di presentazione della nuova serie d’animazione di RaiKids in uscita il 23 novembre 2023, Il Cercasuoni, co-produzione tra Italia e Inghilterra, è intervenuta Carolina Crescentini, voce narrante della serie. Il Cercasuoni è un prodotto inclusivo e innovativo, dal forte valore sociale. Uno show che potrebbe e dovrebbe educare i bambini. È proprio parlando di educazione che è stata sollevata una riflessione sul fenomeno del femminicidio, alla luce di quanto accaduto il 18 novembre 2023 e cioè sul ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa insieme all’ex fidanzato la sera dell’11 novembre 2023. La ragazza è stata uccisa dall’uomo quella stessa sera. Il giovane che dopo aver gettato il corpo nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, si è dato alla fuga e che è stato poi arrestato in Germania il 19 novembre 2023 e portato nel carcere di Lipsia, dove attende l’estradizione in Italia.
Si tratta di uno di quei innumerevoli casi di femminicidio che scuotono l’opinione pubblica e che continuano a confermare un’escalation di violenza e soprusi. È questo che dice anche Carolina Crescentini. Nei giorni scorsi si è parlato tanto di educazione sentimentale e educazione alle relazioni, dall’impegno delle famiglie a quello nelle scuole, ma si tratta di un problema sociale più ampio e che bisogna combattere con tutti gli strumenti possibili.

Le parole di Carolina Crescentini

Carolina Crescentini - cinematographe.it

Bisogna partire dai bambini, perché gli adolescenti sono già compromessi e contaminati“, afferma Carolina Crescentini. “Penso che i temi siano la parità, sicuramente il rispetto, la libertà e l’indipendenza, ma soprattutto la parità“, ha dichiarato l’attrice. “Se avessi un figlio è la parità che gli insegnerei. Basterebbe guardare ai più antichi prodotti della letteratura mondiale, le donne sono sempre subordinate all’uomo, sempre un passo indietro. La gelosia e il possesso vengono addirittura visti come simboli dell’amore: una donna non può essere completamente libera perché sarebbe una mancanza di rispetto verso il proprio partner. Sicuramente si devono inasprire le pene, ma prima di tutto bisogna cambiare la comunicazione, perché né l’educazione né le denunce sono bastate: alcune donne hanno denunciato e poi sono state di nuovo aggredite“.

È quindi la comunicazione che deve cambiare, quella che entra nelle case, nelle orecchie e negli occhi delle persone“, ha continuato Carolina Crescentini. “Io sono molto preoccupata e come donna non se ne può più. Anche io sono stata messa al confino, anche a me è stato detto che non ce l’avrei fatta. Una donna indipendente fa sempre paura e cercano di scoraggiarci in tutti i modi. Di recente ho letto di una persona che durante il funerale della zia che era stata ammazzata di botte dallo zio, sentiva dire in Chiesa ‘a modo suo lui comunque le ha voluto bene’. Questa è la mentalità. Io non ho la soluzione, ma la troveremo, è il momento di farsi sentire, perché l’educazione e il garbo non hanno portato a niente. Io il 25 novembre scendo in piazza, spero che saremo in tante. Perché non se ne può più. Bisogna trasformare le parole in azione“. Il 25 novembre 2023 si terrà appunto a Roma una manifestazione contro la violenza sulle donne; il percorso partirà da Circo Massimo alle 14:30.

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