Caso Sean “Diddy” Combs – Arriva l’accusa di violenza sessuale anche per Jay-Z, marito di Beyonce: avrebbe abusato di una tredicenne

Jay-Z ha subito dichiarato di essere estraneo ai fatti, dichiarando su Instagram: "Noi di Brooklyn abbiamo codici morali severi e onore".

Continua a tenere banco il caso di Sean “Diddy” Combs, il rapper e produttore discografico statunitense arrestato lo scorso settembre con l’accusa di violenza sessuale su più di 120 vittime (tra cui 25 minorenni all’epoca dei fatti), traffico sessuale ed estorsione. Dagli Stati Uniti arriva un nuovo retroscena sull’indagine in corso: Jay-Z dovrà fronteggiare un’accusa di stupro nei confronti di una 13enne. La denuncia, presentata lo scorso ottobre, era a carico di Sean “Diddy” Combs, ma adesso è stata ripresentata con il nome del marito di Beyonce.

Jay-Z accusato di violenza sessuale su una tredicenne, i dettagli

Il presunto stupro sarebbe avvenuto nel lontano 2000 durante l’after party degli Mtv Music Awards. Tony Buzbee, l’avvocato che ha rappresenta la donna (di cui non è stata svelata l’identità), ha dichiarato all’agenzia France Presse: “La memoria parla da sola. Si tratta di una questione molto seria che verrà discussa in tribunale“. La risposta di Jay-Z non si è fatta attendere. Attraverso una nota pubblicata sull’account della sua etichetta discografica Roc Nation, il marito di Beyonce ha rispedito al mittente le accuse: “Non tutte le celebrità sono uguali, sbagliate a pensarlo. Io non appartengo a quel tipo di cerchia, noi di Brooklyn abbiamo codici morali severi e onore. Noi proteggiamo i bambini“.

Nella nota, Jay-Z ha attaccato duramente l’avvocato che rappresenta la donna: “Ho fatto un po’ di ricerche su di lui, sembra che abbia uno schema nel mettere in scena questo tipo di teatrini. Dice di essere un marine, ma i marine sono noti per il loro valore. Lui non ha né onore e né dignità. Il rapper si è detto inoltre preoccupato riguardo ai suoi figli: “Io e mia moglie dovremmo spiegare la situazione ai nostri figli, uno dei quali ha un’età in cui i suoi amici leggeranno sicuramente la stampa e faranno domande sulla natura di queste affermazioni. Piango l’ennesima perdita di innocenza. I bambini non dovrebbero subire queste cose alla loro età. È ingiusto dover cercare di comprendere la malvagità volta a distruggere le famiglie e lo spirito umano“.