Cate Blanchett promuove finanziamenti per cineasti donne e LGBTQ+: “Perché nessuno chiede anche agli uomini come risolvere il problema?”

Proof of Concept può aiutare a cambiare l'industria, creando un effetto a catena che amplificherà la presenza di donne e persone LGBTQ+ nel cinema.

Cate Blanchett ha nuovamente portato alla ribalta la questione della rappresentanza di genere nel settore cinematografico durante i Kering Women in Motion Talks al Festival di Cannes. Affermando che il panorama dell’industria rimane fortemente dominato dagli uomini, nonostante gli sforzi in corso per promuovere l’uguaglianza, Blanchett ha espresso frustrazione per la persistente disparità. “È come il Giorno della Marmotta,” ha osservato, lamentandosi di come, ad ogni nuovo progetto, si ritrovi a lavorare in ambienti con una prevalenza schiacciante di uomini.

l programma Proof of Concept di Cate Blanchett mira ad offrire alle donne e alla comunità LGBTQ+ la possibilità di esplorare generi tradizionalmente monopolizzati dagli uomini.

Cate Blanchett Cannes - cinematographe.it

L’attrice sta cercando di trasformare questo sistema attraverso Proof of Concept, un programma di accelerazione co-fondato con Coco Francini e la dottoressa Stacy Smith dell’USC Annenberg Inclusion Initiative. Questo progetto mira a supportare finanziariamente cortometraggi di donne, persone trans e non binarie, offrendo loro opportunità concrete di realizzazione e visibilità. La prima classe di registi di Proof of Concept sarà annunciata questa settimana, con 11 vincitori selezionati tra 1.200 candidati.

La vincitrice dell’Oscar ha sottolineato che la diversità di prospettive è essenziale non solo per equità, ma anche per ragioni creative e commerciali. “Il loro punto di vista, in qualunque storia, in qualunque genere la raccontino, sarà diverso da quello di qualcuno che è cresciuto [come] maschio bianco della classe media,” ha detto Cate Blanchett.

Cate Blanchett ha criticato i doppi standard nell’industria cinematografica, dove i registi uomini sono spesso celebrati per i loro rischi creativi, mentre le registe donne devono affrontare una pressione maggiore per avere successo. “Ogni volta che personalmente sono avanzata nella mia carriera, è stato quando ho corso dei rischi,” ha affermato. Tuttavia, quando le donne ricevono risorse significative, sono soggette a un esame molto più severo rispetto ai loro colleghi uomini.

Secondo un rapporto dell’Annenberg Inclusion Initiative, solo il 6% dei registi dei 1.700 film di maggior incasso tra il 2007 e il 2023 erano donne, con solo 2 registi transgender. Questo squilibrio si riflette anche nelle opportunità davanti alla telecamera, dove meno di un terzo dei personaggi parlanti erano donne, persone trans o non binarie.

Infine, l’attrice ha criticato il fatto che spesso siano solo le donne a essere interrogate sulle soluzioni per l’inclusività in Hollywood. “Perché mi chiedi di risolverlo?” ha chiesto, suggerendo che anche gli uomini dovrebbero essere coinvolti nella discussione e nella risoluzione di questi problemi.

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Fonte: variety