Centro sperimentale di cinematografia: continuano le proteste contro l’emendamento della Lega

Gli studenti della Scuola di Cinema cercano di fermare l'emendamento che porterebbe il Centro Sperimentale sotto il controllo della politica, ma oggi tale emendamento ha superato un primo step in Commissione. Attori, registi italiani a sostegno degli studenti.

Continuano le proteste degli studenti del Centro sperimentale di cinematografia a seguito dell’emendamento al Decreto legge Giubileo del 22 giugno 2023 presentato dai deputati della Lega, che interviene sul decreto legislativo n. 426 del 18 novembre del 1997 – con cui il Csc divenne Fondazione – portandola ad essere quella che è oggi scuola di cinema e Cineteca nazionale. Un emendamento che secondo gli studenti porterebbero la Scuola sotto il controllo della politica, perdendo la sua autonomia.

Un luogo di eccellenza: tra gli ex allievi anche Michelangelo Antonioni, dove sono nate e nascono grandi promesse del cinema italiano di ieri e di oggi. A sostegno degli studenti più di 500 registi, attori, sceneggiatori e personalità del cinema nostrano.

Centro sperimentale di cinematografia preso di mira dalla Lega che vorrebbe legare la scuola alla politica

Centro sperimentale cinematografia proteste - Cinematographe.it

Risale a qualche settimana fa lo striscione apparso sulla facciata della scuola La cultura non si lottizza / il Csc non si lega“, e a qualche giorno fa la riunione degli studenti (corsi di regia, recitazione, montaggio, sceneggiatura, scenografia, produzione, costume) in un presidio permanente per chiedere il ritiro dell’emendamento, raccogliendo solidarietà e appoggio da personalità di spicco del cinema italiano. Ad appoggiare gli studenti sono varie associazioni, 100autori e Wgi, gli attori di Unita guidati da Vittoria Puccini, la Asc di scenografici, costumisti e arredatori, i casting director, oltre ai singoli che hanno supportato la difesa dell’autonomia del Csc. Firmata anche una lettera di sostegno da parte di più di 550 grandi nomi del cinema italiano e non, che comprende Paolo Sorrentino, Luca Guadagnino, Alice Rohrwacher, Matteo Garrone, Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Edoardo De Angelis, Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Valerio Mastandrea.

Tra le conseguenze dell’emendamento, il cambio immediato dei vertici dell’istituzione, in anticipo sulla scadenza fissata nel febbraio 2025 (presidente è la produttrice Marta Donzelli, il cda è composto da quattro membri: Cristiana Capotondi, Valentina Gemignani, Guendalina Ponti e da Andrea Purgatori, scomparso recentemente; e la nomina ministeriale dei membri del comitato scientifico della fondazione. Comitato “nominato con decreto del Ministero della cultura, composto dal presidente, indicato dal medesimo Ministro, e da sei componenti, designati, rispettivamente, tre dal Mic, due dal Ministro dell’istruzione e merito, e uno dal Ministro dell’Economia e delle finanze“.

Una manovra che in questo modo sarebbe assoggettata alla politica e alle forze di maggioranza al governo, diventando così sotto il controllo diretto di politici e ministri e perdendo la sua autonomia.

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