C’era una volta a… Hollywood: Tarantino rifiuta di tagliare il film per la Cina
Il film uscirà in Cina solo se il regista acconsentirà a tagli al montaggio originale.
Quentin Tarantino rifiuta categoricamente di apportare tagli al suo film per il mercato cinematografico cinese.
La versione cinematografica di C’era una volta a… Hollywood è l’unica voluta dal regista Quentin Tarantino. Variety ha confermato che il regista non rimaneggerà il suo nono film per consentirgli di uscire nelle sale cinesi. La notizia è scoppiata a seguito del blocco da parte della Cina verso il film per motivi non specificati. La Cina era destinata a essere l’ultimo mercato internazionale in cui in cui avrebbe debuttato C’era una volta a… Hollywood e avrebbe potuto spingere il botteghino mondiale del film vicino o al di sopra dei 400 milioni di dollari. Mentre la Cina non ha dato una motivazione specifica per la non distribuzione del film, è stato ampiamente ipotizzato che questo sia stato ritirato a causa della sua violenza grafica o a causa di una denuncia presentata dalla figlia di Bruce Lee Shannon alla cinese National Film Administration. Shannon ha contestato l’inganno di Tarantino nei confronti di suo padre, un eroe nazionale in Cina, e si dice che abbia convinto la Cina a sospendere il rilascio di C’era una volta a… Hollywood fino a quando Tarantino non avesse apportato le modifiche appropriate.
Una fonte aveva dichiarato a Variety che “fintanto che Quentin può effettuare alcuni tagli, il film verrà rilasciato come previsto“. Ora è stato confermato che Tarantino non effettuerà quei tagli. Shannon Lee ha pubblicamente denunciato C’era una volta a… Hollywood per la sua rappresentazione di Bruce Lee, interpretata nel film da Mike Moh. Il personaggio dopo aver insultato Muhammad Ali, viene alle mani con il personaggio interpretato da Brad Pitt i quali lo scaraventa sulla fiancata di un’auto. Shannon ha detto:
Viene presentato come una testa calda arrogante.
Tarantino ha ribattuto con fermezza la sua rappresentazione di Bruce Lee ed ha affermato di aver scritto il personaggio dopo essersi informato sulla sua personalità, portando alla più minima finzione cinematografica.